Economia

Tensioni tra governo e sindacati: 800 milioni in meno ai pensionati

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

ROMA (WSI) – Oggi si terrà l’incontro decisivo fra Governo e sindacati per fare il punto sul pacchetto pensione e fare una sintesi del lavoro fatto finora. Dai microfoni di Rtl 102.5 il premier Matteo Renzi afferma:

“Sulle pensioni le misure ci saranno e non dipendono dalla trattativa con Bruxelles. Ovviamente non saranno multimilionarie, ci saranno con la logica dei piccoli passi: in pensione si può andar prima accettando una piccola penalizzazione dello stipendio, le minime avranno una sorta di quattordicesima mensilità, riusciremo a dare qualche soldo in più”.

Fatto sta che,  molto probabilmente, come scrive oggi il Giornale, nel triennio si finirà con lo stanziare 1,5 miliardi, e non i 2,3 a cui ambivano i sindacati. Risultato: dal governo potrebbero arrivare ben 800 milioni di euro in meno per i pensionati. Il nodo risorse sarà quello principale da sciogliere.

I fondi previsti per le novità previdenziali al confronto tra il governo e i sindacati  Cgil, Cisl e Uil rispettivamente con Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, potrebbero essere decisamente inferiori rispetto ai 2 miliardi di cui si era parlato. A tal proposito, le stesse sigle sindacali avevano chiesto ai sindacati la possibilità di introdurre la flessibilità in uscita, modificando la legge Fornero sulle pensioni  con uno stanziamento di almeno 2,5 miliardi di euro.

I temi caldi sul tavolo partono dall’Ape, l’anticipo pensionistico fino ad un massimo di tre anni e sette mesi, al bonus per i precoci, coloro cioè che hanno cominciato a lavorare prima dei 16 anni, fino all’aumento della quattordicesima mensilità per chi ha un reddito complessivo fino a 1000 euro.

In particolare l’Ape si distinguerà in volontaria e social: la prima costerà molto se l’anticipo pensionistico è volontario, mentre l’Ape social sarà gratuito per i disoccupati che non possono più accedere agli ammortizzatori sociali e per chi ha esigenze di cure per familiari disabili o fa lavori rischiosi.

Tra le altre misure che entrano nel pacchetto pensioni l’estensione ai pensionati della no tax area a livello di lavori dipendente e misure per i lavoratori usuranti e le ricongiunzioni onerose.

Così ricorda il Giornale:

Tra gli obiettivi dei sindacati c’era quello di alzare la soglia dei 1.500 euro lordi di pensione, sotto il quale la cosiddetta Ape sociale è gratuita. In sostanza, puntavano ad ampliare la platea di lavoratori svantaggiati (disoccupati, inabili, invalidi, familiari di invalidi) che potranno chiedere l’anticipo da uno a tre anni, senza costi. L’obiettivo considerato realistico era di portarla a 1.650 euro lordi. Sui precoci chi ha iniziato a lavorare prima dei 16 anni (non 18 come si era pensato) avrà diritto a un anno di anticipo.