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Talpa Datagate come Assange. Chiede asilo all’Ecuador

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ROMA (WSI) – Edward Snowden lascia Hong Kong: con una mossa a sorpresa la ‘talpa’ del datagate vola a Mosca e chiede asilo politico all’Ecuador, lo stato che gia’ ‘ospita’ – nella sua ambasciata di Londra – il fondatore di Wikileaks, Julian Assange. Gli Stati Uniti vengono allertati dalle autorita’ di Hong Kong della partenza: una comunicazione, quella dell’ex colonia britannica, in cui si mette anche in evidenza come la richiesta di arresto e di estradizione di Snowden non era in linea con la legge vigente.

Uno schiaffo per Washington che, comunque, assicura: “continueremo a perseguire” la ‘talpa’ “cercando la collaborazione dei paesi nei quali tentera’ di viaggiare”. E la prima misura americana contro Snowden e’ quella di revocargli il passaporto: iniziativa che potrebbe complicare ma non mandare all’aria i piani di viaggio della ‘talpa’, diretto in Ecuador.

Mentre il presidente Barack Obama viene tenuto costantemente informato sul caso, la caccia resta aperta per gli Stati Uniti, ormai in ‘lotta’ con non piu’ uno ma tre giganti: Hong Kong, la Cina e ora la Russia. Snowden diventa cosi’ un vero e proprio delicato caso diplomatico che apre un nuovo fronte di scontro con Pechino, che si dice “profondamente preoccupata” per i cyber attacchi delle agenzie di informazione americane, e Mosca con la quale le divergenze sono ampie su piu’ fronti, in particolare la Siria. E al malumore di Washington per la partenza di Snowden da’ voce il Congresso.

Il senatore Charles Schumer non usa mezzi termini per attaccare e criticare Mosca, dicendosi quasi sicuro che il presidente Vladimir Putin ha approvato lo sbarco in Russia di Snowden e questo avra’ “serie conseguenze” sulle relazioni fra i due paesi. Schumer si spinge anche oltre e lascia intravedere come, a suo avviso, anche Pechino abbia avuto un ruolo nella vicenda. “Gli Stati Uniti devono usare tutte le opzioni legali a disposizione per prendere Snowden” afferma invece il presidente della commissione di intelligence della Camera, Mike Rogers. “La caccia e’ partita. Vorrei che fosse catturato e giudicato.

Dobbiamo sapere le informazioni di cui e’ in possesso che potrebbero essere pericolose e rischiose” rincara la dose la senatrice Dianne Feinstein. Snowden – afferma Keith Alexander, il capo della Nsa – ha gia’ causato “danni significativi e irreversibili al nostro paese e ai nostri alleati”. Alexander assicura che sono gia’ state messe in atto misure per rafforzare i programmi della Nsa ed evitare ulteriori fughe di notizie. Ma non riesce a dare una risposta al perche’ e al come la Nsa non sia riuscita a catturare Snowden quando si trovava ancora alle Hawaii, prima che volasse a Hong Kong, dove si e’ trattenuto alcune settimane.

La ‘talpa’ ora a Mosca non puo’ lasciare l’aeroporto in quanto senza visto per entrare nel paese: trascorrera’ la notte nell’albergo del Terminal E, dove e’ atterrato il volo Aeroflot che lo ha portato da Hong Kong. La sua destinazione finale e’ l’Ecuador, dopo uno stop a Cuba. Snowden e’ stato accompagnato durante il volo da una delle piu’ strette collaboratrici di Wikileaks, Sarah Harrison, a dimostrazione dell’aiuto ricevuto dalla ‘talpa’ da parte di Assange.

I due hanno viaggiato in classe economica e al loro arrivo hanno trovato alcune auto ad attenderli. L’ambasciatore dell’Ecuador a Mosca si e’ recato nello scalo della citta’ e ha incontrato Snowden. Poco dopo l’incontro l’ufficializzazione: la ‘talpa’ ha chiesto il diritto d’asilo. E lo ha fatto allo stesso stato che offre garanzie ad Assange, che lo considera un “paese democratico”. La richiesta sara’ “presa in considerazione” da Quito. (Rainews)