Economia

Taglio tasse, sul piatto 8 miliardi. Le ipotesi sul tavolo

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Ammonta a 8 miliardi di euro la cifra messa sul piatto dal Governo italiano nella Legge di Bilancio per un taglio delle tasse a privati ed imprese (Irpef ed Irap). Una cifra tutto sommato contenuta, ma quanto il governo ha concordato di destinare all‘avvio della riforma fiscale, che poi proseguirà in maniera più ampia e radicale nei prossimi anni.

Ma quali saranno gli interventi?  E quali categorie privilegiare? Tutte domande cruciali per definire una prima bozza di riforma del fisco. Al momento, sono almeno cinque o sei le opzioni prese in considerazione al Ministero del Tesoro, in vista del nuovo tavolo di maggioranza, che oggi lunedì 22 novembre alle 15 dovrà provare a fare una sintesi delle diverse opzioni.

Taglio tasse: quanto costano le varie partite

Sul fronte Irpef, ci sarebbero due opzioni per il ritocco di due aliquote, mentre per l’Irap si ragione su come esonerare le imprese più piccole. Se abolire la tassa sulle attività produttive costa due miliardi, ne restano sei per intervenire sui redditi. I sindacati, però non sono d’accordo con la suddivisione e rilanciano la loro battaglia: gli otto miliardi devono andare tutti ad alleggerire il carico sui lavoratori dipendenti e sui pensionati.

Per quanto riguarda l’Irpef, i tecnici del ministro Daniele Franco lavorano a simulazioni che vedono il ritocco di due aliquote, quella al 38% e quella al 27%. Tagliare di un punto la prima, quindi toccando i redditi nello scaglione 28-55mila euro, costa circa un miliardo di euro. Invece un punto della seconda, che comprende i redditi tra 15-28mila, costa due miliardi.

Allo studio ci sono anche le modifiche al sistema delle detrazioni, e saranno almeno due le opzioni che finiranno sul tavolo di oggi, toccando così platee differenti.

Anche sul taglio dell’Irap sono almeno due gli interventi su cui si ragiona: per aiutare le imprese piu’ piccole, si metterebbe sul tavolo sia l’abolizione della tassa su società di persone e ditte individuali, sia l’idea di fissare una soglia di produzione sotto cui scatta l’esonero. I partiti avranno quindi parecchie opzioni tra cui scegliere.

La convergenza delle forze di maggioranza su Irpef e Irap è quasi obbligata, visto che i due interventi sono contenuti all’articolo 2, comma 1, della manovra stessa. La legge di bilancio prevede proprio di ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e dell’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive.

I due interventi, però, non esauriscono ancora le richieste dei partiti. La Lega, per  esempio, chiede non solo l’azzeramento dell’Irap per partite Iva, persone fisiche e società di persone, ma anche la cancellazione dell’Iva sui beni di prima necessità.