Economia

Taglia debito? Patrimoniale in cambio di calo Irpef

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Una tassa patrimoniale straordinaria “soggettiva”, in una misura orientativa del 5%, accompagnata da una immediata e contemporanea riduzione corrispondente della tassazione su reddito e/o consumi. Questa la proposta per ridurre il debito pubblico, messa a punto da Gabor David Friedenthal, Amministratore Delegato of Zeb Consulting, e Carlo Milani, economista, in un articolo del Sole 24 Ore.

Secondo i due autori,

L’Italia in realtà è tra i paesi europei quello che mostra uno dei migliori avanzi primari, ovvero il saldo tra entrate e uscite al netto degli interessi: nel 2016 è stato pari all’1,5% del Pil. Senza il peso degli interessi sul debito pubblico il bilancio pubblico italiano potrebbe essere quindi ben più espansivo e consentire di riprendere a fare investimenti.

Prendendo quindi in considerazione l’ipotesi di una patrimoniale, i due autori stimano in circa 220 miliardi di euro il gettito derivante da un’imposta del 5% applicata sul patrimonio immobiliare e finanziario delle famiglie italiane. Nel dettaglio:

Osservando la distribuzione per decile di ricchezza, si rileva che per il 10% delle famiglie meno facoltose l’uscita sarebbe complessivamente di 37 milioni di euro, ovvero lo 0,02% del gettito totale per un ammontare di 14 euro medio per famiglia. Considerando invece le famiglie con una ricchezza mediana, il gettito stimato sarebbe pari a 11 miliardi, pari a 4,3 mila euro per nucleo. Il carico di gettito più elevato, pari a 92,6 miliardi, il 42,7% del totale, verterebbe sulle famiglie più facoltose, che dovrebbero sborsare 36 mila euro per nucleo familiare.

Tali risorse potrebbero

abbattere il rapporto debito/Pil di 13 punti percentuali, portandolo al di sotto del 120%. Per il 10% delle famiglie meno abbienti l’imposta sarebbe pari ad appena 14 euro, salirebbe a 4 mila euro circa per i detentori di patrimoni maggiormente diffusi (intorno ai 100 mila euro) e toccherebbe i 30-35 mila euro per la parte della popolazione più benestante, detentrice di almeno 700 mila euro di patrimonio.

Affinché la tassa patrimoniale non si traduca in un semplice prelievo forzoso da parte dello Stato l’intervento andrebbe inserito in un più ampio Patto Fiscale con i contribuenti italiani:

Secondo i nostri calcoli, il risparmio sugli interessi, derivante sia dal minor stock sia del minor rischio sul debito, è valutabile in circa 22 miliardi di euro all’anno. Queste risorse potrebbero essere utilizzate, da subito, per misure quali la riduzione delle aliquote IRPEF fino a 3 punti percentuali, oppure per la riduzione dell’IVA al 16-17%.