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Per il premier servono ricompense per i sacrifici chiesti alle famiglie e per un’inversione di tendenza. E ammette che mancava completamente una lettura comune delle cause alla radice della crisi del debito.
PiĂą di 120 economisti hanno pubblicato un appello sul quotidiano francese Le Monde in cui si pronunciano contro il Fiscal compact: “portatore di una logica recessiva che aggraverĂ gli squilibri attuali”.
Una emissaria del premier Rajoy non si è limitata a ricordare le 2.200 manifestazioni sfilate a Madrid quest’anno, con comprensibili disagi per i residenti, ma ha accusato “gruppi che cercano di ottenere in strada quel che non hanno ottenuto nelle urne”.
“Vanno fatti passi avanti”, anche se “sono difficili da spiegare” e rischiano di creare “reazioni di rigetto” nell’opinione pubblica, ha detto il premier “tecnico” esecutore del diktat della Spectre di super-caste e lobby Ue. All’unisono Napolitano: “Abbiamo messo a tacere le voci che irresponsabilmente profetizzavano la fatale implosione dell’euro“, “quindi non resta che andare avanti con i provvedimenti necessari, compresi gli ulteriori trasferimenti di sovranitĂ per consolidare l’unione economica e monetaria”. In Spagna, divieto di manifestare?
Colpo di coda del governatore dimissionario in piena campagna elettorale. Lombardo vuole far entrare la Regione nella societĂ che rileva Windjet. In Sicilia il rischio default e’ quantificato in circa 5,2 miliardi.
L’Italia non rappresenta piu’ un problema per l’Europa, il 2013 sara’ un anno di crescita. “Senza il ‘Salva-Italia’ avremmo perso sovranitĂ ”, dice. Ma pochi mesi di manovre non bastano per rilanciare un paese che non investe e non produce.
Ma in media gli economisti preferiscono piu’ cautela, fissando al 2014 l’anno dell’inizio della probabile risalita. Dopo l’irlandese Kenny il premier vede oggi i primi ministri greco Samaras e spagnolo Rajoy.
Cosi’ assicura il premier cinese Wen Jiabao dopo un vertice con i leader dell’Unione Europea. “Contrari al protezionismo”. Barroso esorta Pechino a fare piu’ investimenti nel Vecchio Continente.
Sono partite le grandi manovre nel caso in cui Israele lancerĂ un attacco preventivo contro gli impianti nucleari iraniani prima delle elezioni presidenziali Usa: sarĂ chiave lo Stretto di Hormuz. GUARDA intervista al premier Netanyahu scatenato in Tv: “Tra 6 mesi, Teheran avrĂ il 90% dell’uranio per una bomba atomica“.