Economia

Stipendi ceo: nel 2021 a livelli record, si allarga gap con dipendenti

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Non solo per i banchieri di Wall Street ma il 2021 è stato un anno record anche per gli stipendi dei ceo, gli amministratori delegati delle aziende quotate nell’indice S&P 500. Il compenso mediano si è attestato a 14,2 milioni di dollari, in aumento rispetto ai 13,4 milioni del 2020, che già era stato archiviato come un anno record.

E’ quanto emerge da un’analisi comparsa sul Financial Times , secondo la quale l’aumento medio è stato dell’11% anche se i compensi sono saliti di almeno il 25% per quasi un terzo degli amministratori delegati esaminati nello studio. Parte del balzo di quest’anno si deve al confronto con il 2020, durante il quale molti bonus sono stati congelati per via della pandemia.

Stipendi ceo: si allarga forbice con gli impiegati

Alla luce dei nuovi dati, si allarga la forbice tra vertici e dipendenti. Se si prende il quoziente che indica la paga annua degli amministratori con quella media degli impiegati della compagnia, secondo Equilar si sale a 245 nel 2021, dai 192 del 2020.
Per gli analisti, se questo multiplo dovesse esser confermato con i dati consolidati di tutte le società, sarebbe il maggior incremento annuo da quando questo rapporto è diventato un obbligo richiesto dalla Sec, la Consob americana, nel 2018. Ma questa è la media. Ci sono aziende in cui la forbice è molto più ampia.

I manager più pagati 

Il Ceo più pagato nel 2021 tra le società quotate nell’indice S&P 500 è stato David Zaslav di Discovery (247 milioni), che ha guadagnato 2.972 volte in più degli 82.964 dollari di paga mediana per i suoi dipendenti, mentre nel 2018 era stato pagato ‘solo’ 1.511 volte in più. Il secondo amministratore delegato più pagato è stato Andy Jassy di Amazon, che ha ricevuto un salario complessivo di quasi 213 milioni, ovvero 6.500 volte in più del salario mediano di un suo dipendente (32.855 dollari).

Secondo il quotidiano della City, l’ampliamento del gap che separa sempre più gli amministratori dai loro dipendenti, potrebbero innalzare il livello di tensione con gli investitori. I primi segnali ci sono già stati. Un caso eclatante è quello di Apple. Lo scorso febbraio solo il 64% degli azionisti del colosso di Cupertino ha approvato la paga 2021 di Tim Cook.

Spostando lo sguardo all’Italia, una situazione simile si è registrata con Andrea Orcel, numero uno di Unicredit. Nel nostro Paese, secondo l’ultimo approfondimento dell’Osservatorio JobPricing (sulle retribuzioni nelle società quotate del 2020), il multiplo tra ceo e “normali” dipendenti (inquadrati come operai) è di 65 volte.