Economia

Spread Btp-Bund scende sotto i 100 punti base: non succedeva dal 2021

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi è sceso sotto la soglia simbolica dei 100 punti base, toccando quota 99 secondo i dati Bloomberg. Un livello che non si registrava da settembre 2021, durante il governo Draghi.

Il rendimento del decennale italiano si attesta al 3,68%, superiore a inizio anno e al di sopra di Francia (3,3%) e Grecia (3,4%), mentre la Germania resta circa un punto percentuale più bassa.

Spread giù: cosa sta succedendo

La discesa dello spread è iniziata nella seconda metà del 2024, quando oscillava attorno ai 160 punti. Anche in momenti di tensione, come l’annuncio dei dazi da parte di Trump lo scorso aprile, il differenziale ha resistito, restando sotto i 130 punti. Questo comportamento è stato interpretato come un segnale di fiducia verso i titoli di Stato italiani.

In un contesto di sfiducia nei confronti di asset tradizionalmente sicuri come i Treasury USA, gli investitori si stanno spostando verso i bond dell’Eurozona. Lo dimostrano i progressi nei programmi di emissione: la Grecia ha già coperto l’80% e l’Italia il 47% entro aprile. L’interesse per i Btp italiani si conferma alto anche nelle aste, come quella del 13 maggio, con titoli a 3, 7 e 20 anni. Il Btp 15/06/2028 ha segnato un rendimento lordo del 2,4%, minimo da luglio 2022.

Il rating di S&P migliora la percezione dell’Italia

A rafforzare la fiducia degli investitori ha contribuito l’upgrade, lo scorso aprile, del rating italiano a “BBB+” da parte di S&P, che ha riconosciuto i progressi sul piano fiscale e la stabilità politica. Sebbene il rating resti inferiore rispetto ad altri Paesi europei, l’Italia appare meno vulnerabile rispetto al passato.

L’aumento dei rendimenti dei Bund è influenzato dalla crescita del debito tedesco legata agli investimenti pubblici. La Francia, intanto, affronta difficoltà legate al contenimento del deficit. In questo contesto, i Btp risultano più interessanti in termini di rendimento-rischio.

Secondo gli esperti di Unicredit, l’allentamento monetario della BCE e l’assenza di pressioni inflazionistiche potrebbero continuare a sostenere i Btp. Se le tensioni commerciali dovessero rientrare, gli investitori potrebbero tornare ad assumersi più rischio, favorendo ancora una volta i titoli sovrani italiani rispetto ai Bund tedeschi.

L’Italia insomma si ritrova in una posizione favorevole sul mercato obbligazionario europeo, con un mix di stabilità politica, rendimenti interessanti e miglioramenti nel rating. Fattori che, se confermati, potrebbero mantenere lo spread su livelli contenuti anche nei prossimi mesi.