MOSCA (WSI) – Insieme all’invio di droni, Cremlino è pronto a schierare due mila soldati nella nuova base aerea di Latakia, città siriana portuale, insieme a 28 aerei da combattimento tra caccia e bombardieri. A rivelarlo fonti americane dimostrando così il sempre maggiore coinvolgimento della Russia di Putin nel combattimento in Siria.
Si tratterebbe delle prime operazioni militari russe nel Paese, che aumentano le preoccupazioni e i timori della colazione guidata dagli Stai Uniti. Jhon Kerry, segretario di Stato americano ha affermato che la presenza di militari russi in Siria, solleva serie domande, visto che le capacità militari contro i gruppi jihadisti come Iside, la ragione per cui Mosca parteciperebbe al conflitto siriano, sono di scarsa utilità . “Commenti in malafede quelli di Kerry”, ha dichiarato una fonte russa.
Secondo i funzionari della difesa occidentale inoltre il dispiegamento russo in Siria coincide con i numeri necessari per stabilire una base aerea simile a quella costruita dai militari occidentali in Afghanistan.
Nel frattempo è proprio sulla Siria che è stato firmato l’accordo al Cremlino fra Vladimir Putin e Benjamin Netanyahu. I leader di Russia e Israele hanno così convenuto per la creazione di un meccanismo di coordinamento militare per prevenire scontri e malintesi nell’area di operazioni siriana.
Al termine dell’incontro Putin ha dichiarato che la Russia agirà in Medio Oriente in maniera responsabile, sottolineando così l’importanza della sicurezza dello Stato ebraico dove vive un grande numero di ex cittadini sovietici. Mentre Netanyahu ha parla di risultato importante per la sicurezza nazionale.
“Basta pensare a quale sarebbe stata l’alternativa” ha aggiunto, riferendosi al rischio di scontri non necessari fra le forze israeliane e quelle russe in merito alla guerra siriana.
(Aca)