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Sentenza Mediaset, “Berlusconi sapeva”. Caos Cassazione

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ROMA (WSI) – Il Consiglio superiore della magistratura apre il ‘caso Esposito‘. La richiesta dei consiglieri laici di area Pdl di avviare una pratica dopo l’intervista del presidente della sezione feriale della Cassazione, Antonio Esposito, è stata trasmessa “in via d’urgenza” alla Prima Commissione, competente sui trasferimenti dei magistrati per incompatibilità.

Ne dà notizia Palazzo dei Marescialli in una nota, nella quale riferisce che “il vice segretario generale del Csm su disposizione del vice presidente, sentito il comitato di presidenza, ha disposto la trasmissione, in via d’urgenza e salvo ratifica, della pratica a firma dei consiglieri Zanon, Palumbo e Romano alla prima Commissione referente del Consiglio”.

Nella richiesta di apertura della pratica inviata ieri al comitato di presidenza del Csm, i tre consiglieri laici sottolineavano la “gravità” delle parole di Esposito. Non solo per “le ovvie considerazioni in ordine ai doveri di continenza e riservatezza in capo agli appartenenti all’ordine giudiziario”, ma anche perchè si tratta “del presidente del collegio giudicante che ha appena emesso una sentenza della quale ancora non sono state depositate le motivazioni”.

L’intervista “nella sostanza anticipa il contenuto di atti non ancora formati” e “la redazione delle motivazioni della sentenza è prerogativa del relatore e non certo del presidente del collegio le cui esternazioni potrebbero rappresentare una indebita e inopportuna pressione nei confronti del relatore stesso”.

“Di particolare gravità – avevano sottolineato ancora Zanon, Palumbo e Romano – appaiono le affermazioni relative al principio del ‘non poteva non sapere’, la cui contestualizzazione in una intervista dedicata pressoché interamente al cosiddetto ‘processo Mediaset’ esclude che possano intendersi come considerazioni di carattere generale e astratto”.

”Il testo dell’intervista da pubblicare, inviatomi dal giornalista del ‘Mattino ‘, dopo il colloquio telefonico, è stato manipolato”, ha affermato il giudice presidente del collegio della Cassazione che ha condannato Berlusconi.

“Il testo dell’intervista da pubblicare, inviatomi dal giornalista del Mattino, dopo il colloquio telefonico, via fax, alle ore 19.30 del 5 agosto 2013 – afferma Esposito in una nota – è stato manipolato con l’inserimento, da parte del giornalista, dapprima della seguente domanda (mai rivoltami): ‘Non è questo il motivo per cui si è giunti alla condanna? E quale è allora?’. E poi della seguente risposta (mai da me data): ‘Noi potremmo dire: tu venivi portato a conoscenza di quel che succedeva. Non è che tu non potevi non sapere perché eri il capo. Teoricamente, il capo potrebbe non sapere. No, tu venivi portato a conoscenza di quello che succedeva. Tu non potevi non sapere, perché Tizio, Caio e Sempronio hanno detto che te lo hanno riferito. E’ un po’ diverso dal ‘non poteva non sapere'”.

“E’ sufficiente confrontare il testo dell’articolo pubblicato dal Mattino con il testo inviatomi alle ore 19,30 (data del fax), da pubblicare, – prosegue il giudice – per rendersi conto della gravissima manipolazione che ha consentito al giornalista di confezionare il titolo ‘Berlusconi condannato perché sapeva non perché ‘non poteva non sapere’ ‘, attribuendomi falsamente la paternità di tale titolo. Il testo dell’intervista inviatomi dal giornalista è stato da me consegnato al Primo Presidente, al quale ho consegnato altresì la smentita inviata al Mattino alle ore 9,16 e cioè dopo circa un quarto d’ora dalla lettura dell’articolo, a seguito della quale mi ero reso conto della manipolazione del testo dell’intervista”.

“Nella registrazione dell’intervista – conclude Esposito – non vi è né vi può essere il sia pur minimo accenno a tali espressioni perché mai da me pronunciate. Esse appartengono esclusivamente al giornalista che, virgolettandole, me le ha falsamente attribuite. Preciso ancora che, come risulterà dalla registrazione, l’intervista era stata concessa esclusivamente per trattare di temi generali, del tutto estranei alla regiudicanda, quali il funzionamento della Sezione feriale, la composizione di essa, il numero dei processi trattati dalla feriale per impedire la prescrizione, la necessità di celebrare il processo in tempi brevi, data l’imminente prescrizione, e l’opportunità della pubblicità integrale dell’udienza relativa al processo in questione, con completa esclusione di ogni riferimento a questioni di merito inerenti alla sentenza, sulle quali la Corte si sarebbe pronunciata, occorrendo aspettare il deposito della motivazione”.

Direttore Mattino, intervista Esposito è letterale – “Posso assicurare a voi e ai miei lettori che l’intervista è letterale, cioè sono stati riportati integralmente il testo, le parole e le frasi pronunciate dal presidente di cui ovviamente abbiamo prova”. E’ quanto ha sottolineato Alessandro Barbano , direttore del Mattino, intervenuto al programma di Radio1 ‘Start, la notizia non può attendere’, in merito all’intervista al giudice Antonio Esposito pubblicata ieri sul quotidiano e poi smentita in alcuni passaggi dallo stesso presidente della sezione feriale della Cassazione.

”Non posso commentare la smentita – ha proseguito Barbano – ma posso commentare, di fronte a qualunque sede, che il presidente Esposito ha pronunciato esattamente le parole con la sintassi e la conseguenza logica con cui noi le abbiamo pubblicate”. ”Ovviamente sì”, ha risposto poi Barbano alla domanda se Il Mattino fosse in possesso della registrazione dell’intervista. Quanto ai motivi della smentita, ”posso immaginare che il presidente della Cassazione abbia valutato a posteriori che, in qualche modo, spiegare le motivazioni della condanna prima di averla emessa possa avere per lui un ritorno non positivo. Però non è una colpa da attribuire ai giornalisti, ma alla responsabilità e alla maturità di chi parla”.

Laici Pdl, Csm apra pratica su Esposito – Il Csm apra una pratica sull’intervista di Antonio Esposito, presidente del collegio della Cassazione che ha condannato Berlusconi. A chiederlo al Comitato di presidenza del Csm tre consiglieri laici del Pdl, che sottolineano la ”gravita’ del comportamento del magistrato.

Pres.Santacroce, intervista inopportuna – Ad avviso del Primo presidente della Cassazione Giorgio Santacroce è stata “inopportuna” l’intervista concessa al ‘Mattino’ dal Presidente della Sezione feriale della Cassazione Antonio Esposito. Lo ha detto all’ANSA lo stesso Primo presidente della Suprema Corte.

Il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, ha chiesto al Primo Presidente della Cassazione, Giorgio Santacroce, “elementi informativi” a seguito dell’intervista rilasciata al ‘Mattino’ dal Presidente della Sezione feriale Antonio Esposito. La richiesta è finalizzata a conoscere nel dettaglio la vicenda. Al momento non è stata avviata alcuna azione sul piano disciplinare.

Anm, Esposito? Nessun effetto su processo – Dichiarazioni inopportune, ma che non hanno conseguenze processuali ne’ disciplinari, visto che si riferiscono a una sentenza definitiva. Lo dice il presidente dell’Anm Rodolfo Sabelli a proposito dell’intervista di Antonio Esposito,il presidente del collegio della Cassazione che ha condannato Sivlio Berlusconi.
Secondo Sabelli la vicenda ”va ricondotta ai giusti termini: stiamo parlando di una sentenza irrevocabile e dunque va esclusa qualunque tipo di conseguenza processuale, visto che non c’e’ stata anticipazione di giudizio; cosi’ come vanno escluse conseguenze disciplinari, che sorgono quando le dichiarazioni coinvolgono soggetti di un procedimento in corso di trattazione”. Quanto all’opportunita’ delle dichiarazioni di Esposito ”richiamo la linea dell’Anm: e’ opportuno che i magistrati titolari di un procedimento si astengano dal rendere dichiarazioni sul procedimento trattato soprattutto su vicende di particolare visibilita’ e se c’e’ il rischio di alimentare polemiche. C’e’ dunque una valutazione di inopportunita’ in generale per le dichiarazioni fatte dai titolari dei procedimenti. Ma tutto questo -sottolinea il leader dell’Anm- non ha a che vedere in questo caso con profili disciplinari o con effetti processuali perche’ la sentenza e’ irrevocabile”.

Cassazione, intervista non inficia verdetto – L’intervista rilasciata dal presidente della sezione feriale della Cassazione, Antonio Esposito “non inficia, ne’ cambia la decisione sul processo Mediaset”. Lo affermano fonti della Suprema Corte che rilevano come il verdetto “è già stato emesso e sancito con la pubblica lettura del dispositivo in aula al termine dell’udienza”.

Ghedini, riflessi su valutazione sentenza – “Il fatto in sé è ovviamente gravissimo e senza precedenti'”. “Gli organi competenti dovranno urgentemente verificare l’accaduto che non potrà non avere dei concreti riflessi sulla valutazione della sentenza emessa”. Lo dichiara l’avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini, in merito all’intervista del giudice Antonio Esposito. (ANSA)