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Secondo Padoan ora l’Italia è un esempio in Ue

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NEW YORK (WSI) – Il ministro italiano dell’Economia crede che creditori e governo greco finiranno per trovare un accordo, ma anche in caso contrario l’Italia non sarebbe più vulnerabile come lo era 2-3 anni fa. È anche il sistema portante dell’Unione Europea nel suo complesso a essere più solido di prima.

All’apice della crisi a fine 2011, prima dell’avvicendamento a Palazzo Chigi tra Berlusconi e Monti, lo Spread tra Btp e Bund ha toccato il record di 528 punti base. A inizio di quell’anno valeva 173 punti base.

“Io continuo a essere ottimista”, ha detto intervistato dall’emittente Class Cnbc Pier Carlo Padoan. “Posso garantire – ha aggiunto – che la vulnerabilità italiana che ci poteva essere 2-3 anni fa a inizio crisi greca oggi è completamente fuori dal radar”.

“Ho buone relazioni con Varoufakis e l’ho incontrato diverse volte, ma credo che quando dice che se Atene uscirà dall’euro anche l’Italia la seguirà si sbaglia”, ha detto l’ex funzionario Ocse da New York. “Il sistema italiano è molto forte, abbiamo l’unione bancaria e forti istituzioni. Adesso siamo più forti”, ha osservato Padoan.

Padoan non è preoccupato dalla volatilità di breve termine. “Le scelte della Banca centrale europea stanno avendo un effetto anche sui mercati, provocando una certa volatilità, ma questo non è un problema”, ha detto Padoan dal floor del New York Stocks Exchange.

“L’Italia adesso sta crescendo ed è il paese che sta facendo più riforme strutturali. L’Italia è vista come un esempio”. “Siamo passati da essere un problema per l’Europa ad essere un esempio, ma non sono io a dirlo, lo dicono le istituzioni internazionali, l’Fmi, la Bce e la Commissione europea”, ha continuato Padoan.

Il titolare di via Venti Settembrei ha osservato che “stiamo recuperando con grande velocità dopo tre anni di recessione e dopo la perdita di 10 punti di Pil, ma stiamo recuperando non solo perchè c’è una ripresa ciclica aiutata dalla Bce ma perchè soprattuto stiamo cambiando la struttura dell’economia per renderla più solida e più creatrice di lavoro”.

Il presidente di Confindustria Squinzi gli fa in qualche modo eco oggi, dicendo che “non escludo un’accelerazione del Pil nei prossimi mesi”. Tuttavia, “una crescita dell’1% non basta”.

Sul fronte del sistema bancario e delle sofferenze il governo italiano è al lavoro per mettere a punto “molto presto” provvedimenti aggiuntivi rispetto alla riforma delle banche popolari già approvata.

Il ministro ha sottolineato che si sta lavorando su due fronti. Sul fronte delle sofferenze bancarie ha detto che “stiamo valutando con la Ue misure su un intervento pubblico più o meno indiretto nel pieno rispetto della disciplina degli aiuti di Stato”.

Sul fronte interno, invece, “stiamo lavorando per una notevole accelerazione delle procedure concorsuali, la cosiddetta ‘litigation’ sui crediti in sofferenza con procedure che dovrebbero essere molto semplificate, questo dipende dalla legislazione italiana, stiamo collaborando molto bene con il con ministero giustizia”.

In generale il capo del Tesoro ha sottolineato che “il sistema bancario italiano nel suo complesso si sta rafforzando, sta dimostrando di avere più accesso al capitale e mi auguro si potrà accelerare e rendere più efficiente la gestione delle sofferenze. Questo permetterà alle banche di fare più credito e di conseguenza dare più sostegno all’economia”.

(DaC)