
MILANO (WSI) – Schulz, governo italiano fantastico – “Il governo italiano è fantastico, sta facendo il massimo per mobilitare gli investimenti e io sostengo il governo italiano in questo”. Lo ha detto il presidente del parlamento europeo Martin Schulz arrivando alla Conferenza di alto livello sull’occupazione in Europa.
I leader europei riuniti alla Conferenza di Milano devono “trovare una strategia per il rilancio dell’occupazione, velocemente”. Schulz ha ribadito che “non può esserci alcun aggiustamento di bilancio se non si sostiene la crescita”, e che per sostenere la crescita occorre “un piano di investimenti pubblici e privati”.
“Spero che siano usati i 6 miliardi disponibili per il fondo dell’occupazione giovanile”.
Bilanci a posto solo con crescita
”Non metteremo a posto i bilanci pubblici senza crescita, pertanto stimolare la crescita attraverso investimenti pubblici e privati è la soluzione”. Lo ha detto il presidente del parlamento europeo Martin Schulz all’ingresso della conferenza. ‘Fare solo tagli non ha senso’.
Quello che si tiene oggi a Milano ”non è un summit sul 3% ma sul lavoro e sulla crescita”, ha sottolineato Schulz.
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MILANO (WSI) – Il messaggio di Matteo Renzi per l’Europa è forte e chiaro: “Abbiamo fatto, stiamo facendo, continueremo a fare la nostra parte, ma l’Europa deve fare la propria”. E’ uno dei temi sul tavolo del vertice europeo sull’occupazione che il premier porta oggi a Milano.
Il presidente del Consiglio è, infatti, determinato ad arrivare al tavolo della conferenza sul lavoro, organizzata da presidente di turno dell’Ue, avendo già in tasca il voto di fiducia del Senato sul Jobs act. Un voto accompagnato, oggi in Aula, da numerose polemiche da parte del M5S. Il capogruppo grillino Vito Petrocelli ha infatti agitato un foglio bianco simbolo, par di capire, della delega in bianco che il governo intende farsi dare dalla camera alta con un voto di fiducia che sa parecchio di colpo di mano. Risultato, espulsione dall’Aula di Petrocelli e lavori sospesi fino alle 16. Renzi non sembra, però, dare segni di peoccupazione:
“Al Senato – ha detto a margine di una visita alla squadra femminile di pallavolo ad Assago – porteremo a casa il risultato oggi, nelle prossime settimane, nei prossimi mesi. Non molliamo di un centimetro e con tenacia e determinazione raggiungiamo l’obiettivo”.
Schulz: “Governo italiano fantastico”
A una settimana dallo scontro sullo sforamento del 3% della Francia, proprio a Milano si incontrano quindi Francois Hollande – che arrivato al summit ha detto che “la crescita è la priorità di tutti” – e Angela Merkel. Con loro Renzi dovrebbe tenere, al contrario di quanto ipotizzavano alcune ricostruzioni della vigilia, una conferenza stampa al termine del vertice, insieme a Josè Manuel Barroso, Herman Van Rompuy e Martin Schulz.
E proprio il presidente del Parlamento europeo, non appena è arrivato alla conferenza, ha avuto parole più che positive nei confronti dell’esecutivo targato Renzi: “Il governo italiano è fantastico, sta facendo il massimo per mobilitare gli investimenti e io sostengo il governo italiano in questo”.
L’appoggio di Renzi alla Francia.
Hollande: “Crescita e occupazione priorità di tutti, basta austerity” – Nella ‘contesa’ tra Francia e Germania il premier italiano ha preso con nettezza le parti del governo guidato da Manuel Valls, con cui ha costruito una solida alleanza ‘socialista’ per la crescita e contro il rigore in Ue. A ribadire la posizione francese il presidente Hollande che, al suo arrivo a Milano, ha affermato che “crescita e la creazione di posti di lavoro sono la priorità di tutti gli europei, siamo tutti coinvolti. Occorre – ha aggiunto Hollande – “insistere con il piano di investimenti europeo” e “regolare meglio il ritmo delle politiche di bilancio”.
L’incontro e la conferenza stampa congiunta saranno l’occasione per il presidente del Consiglio per rinnovare il canale di dialogo con la Merkel, tenuto sempre aperto dalla salita al governo, e cercare i margini politici per un’operazione che conquisti spazio alla linea italo-francese. E’ quello il fronte, spiegano fonti italiane, su cui il premier vuole agire in prima battuta, lasciando ai tecnici e agli euroburocrati la definizione dei dettagli, ma senza consentire che dettino le regole della difficilissima partita, com’è avvenuto in passato.
Vedremo “di individuare un ulteriore passo in avanti da fare come Unione europea” su crescita e lavoro, ha detto ieri Renzi alla vigilia dell’appuntamento.
Il focus su garanzia giovani
La conferenza, che non si concluderà però con un documento formale, è in realtà tutta centrata sul lavoro, con un focus sulla ‘garanzia giovani’, su cui si soffermeranno i ministri. Ma il leader italiano lo dice chiaro e tondo che non si può discutere a comparti stagni, rinviando al Consiglio europeo del 22 e 23 ottobre il tema della crescita. Perché “non c’è crescita senza occupazione, non c’è occupazione se non torna la crescita”.
Con il primo ministro australiano Tom Abbott concorda che su crescita e lavoro anche il G20 in Australia di novembre dovrà lanciare un “forte messaggio”. Per risalire la china del “milione di posti lavoro” persi con la crisi, si deve anche poter utilizzare gli “strumenti di finanza per la crescita (finance for growth)” studiati dal ministro Pier Carlo Padoan, afferma.
Di sicuro occorrono investimenti, non bastano le riforme, dovrebbe ribadire, chiamando in causa l’assente Jean Claude Juncker. Da lui rivendica di aver ottenuto (“Dicendo ‘o fai così o non ti votiamo’) l’impegno a un piano da 300 miliardi. Ma resta ancora da definire da dove arriveranno le risorse.
A rendere solido il discorso del premier italiano e fare da perno al suo ragionamento, ci sarà dunque il Jobs act. Per questo il premier ha imposto una stretta finale al Senato con maxiemendamento e fiducia: mentre è a Milano vuole che la riforma si concretizzi con il voto di Palazzo Madama.
Dal governo ostentano tranquillità, anche sulla tenuta del Pd, ma l’indicazione a sottosegretari e vertici dei gruppi parlamentari è di tenere domani gli occhi ben aperti per evitare brutte sorprese. Anche perché alla vigilia la mancanza a ripetizione del numero legale in Aula è un’avvisaglia non positiva, così come – si paventa in ambienti della maggioranza – il ritardo nella bollinatura dell’emendamento da parte della Ragioneria dello Stato. “Non temo agguati, ove vi fossero li affronteremo”, taglia corto Renzi.
E aggiunge, quasi con un tono di sfida ai partner europei: “Il posizionamento” con cui l’Italia si presenterà al loro cospetto”è straordinario per il programma di riforme strutturali, il più ambizioso che il nostro Paese abbia mai avuto e tra i più ambiziosi anche in Ue, per complessità e velocità”. (Rainews)