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Scandalo dieselgate si allarga, coinvolte Mitsubishi e Audi

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NEW YORK (WSI0 – Lo scandalo sui motori truccati nel settore automobilistico si allarga. A essere coinvolta è anche Mitsubishi. La casa giapponese ha ammesso di aver falsificato dei test sulle emissioni, dopo aver trovato delle prove che evidenziano una serie di problemi negli esami sui consumi di carburante.

Un portavoce del gruppo ha riferito che “uno dei nostri modelli ha scoperto di non aver passato i test sui consumi di carburante“.

Alcuni dei dipendenti del gruppo nipponico hanno falsificato i test per permettere a 625mila vetture, alcune poi fornite a Nissan, di migliorare la performance a livello di consumi.

Il consumo di carburante viene misurato calcolando il volume di benzina utilizzato durante un tragitto in confronto alla distanza percorsa. In Europa il consumo di carburante fa parte dei dati necessari all’omologazione delle vetture automobilistiche.

I titoli di Mitsubishi cedono il -17% in Borsa dopo che è emersa la negligenza nel condurre i test su uno dei suoi modelli.

Intanto qualche ora prima anche la casa automobilistica Audi è stata travolta dalle polemiche. È saltato fuori infatti che il gruppo tedesca ha creato i software manipolati che riducono le emissioni nel 1999, anni prima che scoppiasse lo scandalo dieselgate di Volkswagen. A renderlo noto è stato il quotidiano tedesco Handelsblatt.

Gli ingegneri della Audi hanno sviluppato un software in grado di spegnere alcune funzioni del motore delle auto già nel 1999, ma non è mai stato utilizzato dalla divisione di lusso di Volkswagen, come riporta  il quotidiano. Sei anni più tardi gli ingegneri della Volkswagen hanno portato le emissioni di ossidi di azoto al di sotto delle soglie consentire per legge, usando proprio il software ideato da Audi.