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Russia: morti 7 funzionari da quando Trump è stato eletto

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Negli ultimi tre mesi, ossia dall’elezione di Trump, svariate morti di funzionari russi di rilievo sono sembrate quasi una maledizione. L’ultimo caso riguarda Vladimir Evdokimov, ex direttore del controllo qualità presso la Roscomos (quella che fu l’equivalente della Nasa in Russia): l’uomo è stato ritrovato morto nella cella ove era detenuto. È in totale la settima morte negli ultimi tre mesi da parte di funzionari pubblici di Mosca.

Evdokimov era stato arrestato lo scorso dicembre con l’accusa di appropriazione indebita per un importo pari a 3,1 milioni di dollari. Secondo quanto riporta lunedì l’agenzia Ria Novosti la vittima è stata ritrovata con due ferite da arma da taglio sul corpo, anche se al momento non è stato possibile stabilire se fossero o meno auto inflitte; le altre 11 persone che hanno condiviso la cella con Evdokimov sono sotto interrogatorio. Ripercorrendo nell’ordine i funzionari russi morti o uccisi negli ultimi tre mesi questa è la lista che viene fuori:

  1.  Il primo della “serie nera” di morti eccellenti è l’ex capo del Kgb e dirigente di Rosneft, Oleg Erovinkin, trovato morto nella sua auto il 26 dicembre a Mosca. Le cause del decesso restano riservate, mentre le indagini sul caso sono condotte dai servizi segreti.
  2. Andrei Karlov, ambasciatore russo in Turchia, ucciso a colpi d’arma da fuoco da un fondamentalista lo scorso 19 dicembre; le foto della sua esecuzione hanno fatto il giro del mondo.
  3. Peter Polhikov, diplomatico impegnato in passato nel dipartimento del ministero degli Esteri dedicato all’America Latina, è stato ucciso lo stesso giorno a Mosca. Era nel suo appartamento, ritrovato nel bagno colpito da ferite da arma da fuoco.
  4. Andrei Malanin, console russo ad Atene è stato ritrovato senza vita lo scorso 9 gennaio nel suo appartamento della capitale greca. Le cause sarebbero state “naturali” anche se la polizia greca sta ancora indagando.
  5. Alexander Kadakin, ambasciatore russo in India, è morto il 27 gennaio a New Delhi in seguito a un attacco di cuore.
  6. Vitaly Churkin, ambasciatore russo all’Onu, morto il 20 febbraio a New York. Inizialmente attribuita a un arresto cardiaco, la causa del decesso, secondo i medici che hanno compiuto l’autopsia, necessita di ulteriori accertamenti tossicologici perché possa essere accertata.