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Russia, corsa agli sportelli e nuovo capitombolo di Borsa, rublo

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MOSCA (WSI) – Le mosse di politica monetaria volte a rafforzare la valuta russa non sono bastate e il rublo ha toccato un nuovo minimo storico.

La paura di un’iperinflazione ha spinto i russi a prelevare cash per scambiare rubli in dollari oppure comprare prodotti di prima necessità ora, prima che i prezzi di cibo e altri beni primari salgono ancora.

Gli abitanti di Mosca interpellati da Business Insider hanno raccontato di una corsa agli sportelli del Bancomat e di uno stato d’animo “mai visto prima”, “nemmeno durante il crash finanziario del 2008-2009”. Allora la Borsa perse più di mille miliardi di capitalizzazione. I mercati del Forex subirono perdite di $210 miliardi con la banca centrale che adottò – sulla falsa riga di quanto avviene oggi – una politica per combattere la repentina svalutazione del rublo.

La divisa continua a perdere terreno anche stamattina, con gli analisti di Goldman Sachs che hanno detto che la decisione della banca centrale russa di alzare i tassi di 100 punti base al 10,5% potrebbe non essere sufficiente a sostenere il rublo.

Il dollaro è salito a 57 rubli dai 56,4 di ieri sera. Da inizio anno la valuta russa ha perso il 40%.

Il contratto WTI sul petrolio ha bucato la soglia dei 60 dollari al barile: in giugno valeva 107 dollari. Il Brent è scivolato in area $63,12 al barile.

La paura degli economisti e dei mercati è che il calo dei prezzi del petrolio unito alle sanzioni occidentali contro la Russia, spingeranno l’economia in una recessione grave nel 2015.

La Borsa di Mosca cede terreno, con l’indice RTS che lascia sul campo un altro 2,5%. Ormai è diventata una notizia se il rublo non tocca minimi record.

(DaC)