L’Italia potrebbe mettere a segno qualche altro colpo entro il prossimo anno nella fiorente economia russa e non solo nel campo energetico, dove Eni ed Enel hanno piazzato l’Italia in pole position nelle relazioni con Mosca. Il ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, ha infatti annunciato domenica scorsa, durante il Forum economico di San Pietroburgo, che per il made in Italy si potrebbero schiudere presto altre porte in Russia, dalla Fiat alle Ferrovie. Una nuova scommessa che continua a dar credito al presidente russo Vladimir Putin, tornato a ribadire pubblicamente agli investitori stranieri le rassicurazioni sulla stabilità e l’affidabilità del Paese (si veda ancha articolo a pagina 2), che ha fornite in un incontro a porte chiuse direttamente a cento privilegiati top manager internazionali, tra cui l’amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, e il presidente di Eni, Roberto Poli. Nel tentativo di costruire “l’infrastruttura” più difficile, quella della fiducia, come lui stesso l’ha chiamata, il leader del Cremlino ha garantito che Mosca “intende creare un regime del tutto favorevole agli investimenti stranieri” e che “il mercato russo è aperto”, salvo alcune “restrizioni” (e “non bandi”, ha precisato) per esigenze legate alla sicurezza nazionale. Un messaggio che sembra aver convinto i dirigenti di tutte le principali società internazionali, impegnati in questi giorni a firmare o preparare contratti importanti. Anche Eni e Enel sono venuti a seminare: il cane a sei zampe nel più assoluto riserbo; Conti, invece, ha incontrato sabato scorso il numero due di Gazprom, Aleksander Medvedev, e annunciato l’intenzione di arrivare al 51 per cento della società elettrica Ogk-5, di cui si è aggiudicato il 25 per cento nei giorni scorsi per 1,12 miliardi di euro, sbaragliando la concorrenza russa e tedesca. Iniziative supportate da Bersani, uscito visibilmente soddisfatto dall’ incontro con il ministro russo dell’Industria e dell’Energia, Viktor Khristenko, foriero a suo avviso di “ulteriori possibilità di investimento e di presenza italiana in Russia”. “Ci sono assolutamente buone prospettive, ho l’impressione che per la collaborazione con l’Italia il clima sia positivo. Entro il prossimo anno avremo qualche altro risultato di collaborazione industriale”, ha annunciato, sottolineando l’importanza di Eni ed Enel come apripista strategici. Oltre a ulteriori disponibilità delle due società energetiche italiane, Bersani ha riferito dell’interesse manifestato dalla Russia per “il nuovo corso Fiat” e per “un’ulteriore collaborazione in campo automobilistico”, dopo l’accordo dello scorso anno tra la casa torinese e Severstal Auto e sull’onda dei nuovi contratti siglati sabato scorso da Volvo e Peugeot. Buone chance anche per le Ferrovie, nel settore tecnologico del segnalamento ferroviario, ma Bersani ha segnalato pure “la disponibilità delle nostre imprese a esserci ed investire nei piani di ammodernamento russi”. Procede “bene”, secondo il ministro, anche l’accordo Sukhoi-Finmeccanica per la nuova famiglia di jet regionali.
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