Economia

Roubini: stiamo andando verso una recessione profonda. Pesano debiti e tassi elevati

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Gli Usa, e forse anche l’economia globale, corrono spediti verso una recessione profonda e preoccupante. Non solo: “L’idea che questo sarà breve e superficiale è totalmente delirante”. A pesare i continui rialzi dei tassi della Fed (e le principali banche centrali) che si incrociano con un indebitamento sin troppo elevato. A lanciare la pessima previsione è l’economista Nouriel Roubini, in un’intervista rilasciata a Bloomberg Tv.

In particolare, l’esperto bolla come “deliranti” coloro che vedono in arrivo negli Stati Uniti solo un rallentamento limitato (tra questi c’è anche il presidente americano Joe Biden, ndr). Perché i fondamentali dell’economia a stelle e strisce in questa fase risultano appesantiti dalla crescita esponenziale del tasso di indebitamento in seguito alla pandemia. Lo stesso si può constatare un po’ in tutti i bilanci dei Paesi avanzati.

Le previsioni di Roubini per l’Italia

Sempre in tema di recessione, Roubini sul nostro paese nel giugno scorso aveva detto che l’Italia è il paese che rischia più degli altri una recessione durissima:

“Il recente aumento degli spread italiani e non è solo causato dal panico irrazionale degli investitori. L’Italia ha una bassa crescita potenziale, ampi deficit di bilancio e un debito pubblico enorme e potenzialmente insostenibile che è cresciuto durante la pandemia. Ora si profila un aumento permanente del costo del debito poiché la Bce rientra dalla sua politica ultra accomodante”.

I timori di recessione e le prospettive dell’economia

Il 2022, e l’arrivo dell’inflazione, hanno poi spinto le banche centrali a virare verso una politica monetaria fortemente restrittiva. Non a caso, le parole di Roubini arrivano poco prima della riunione della Fed dalla quale i mercati si aspettano un ulteriore aumento di 75 punti base, e l’uscita del dato del Pil del secondo trimestre del 2022.

Insomma, la situazione per le economie avanzate in questa fase si conferma estremamente delicata. Gli allarmi lanciati dagli esperti cominciano a essere tali e tanti da doverci porre la giusta attenzione. Perché questa volta, in caso di una nuova e profonda recessione, sembra non esserci spazio fiscale a sufficienza per permettere alle banche centrali di alleggerire la morsa sulle loro scelte economico-finanziarie.