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Robinhood annuncia l’Ipo, dopo un anno di crescita record

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Robinhood, l’app di trading preferita da Millennial e Gen Z negli Stati Uniti, ha registrato la sua richiesta di quotazione a Wall Street sul listino tecnologico Nasdaq. I dati contenuti nel S-1 filing dimostrano quanto quest’applicazione, spesso criticata per il suo approccio ludico alla materia finanziaria, sia cresciuta nell’anno della pandemia.

Robinhood, a fine marzo, contava 18 milioni di utenti, con un tasso di crescita annuo del 107% che si è accompagnato a una crescita dei ricavi, nel primo trimestre, del 311% (più che quadruplicati, dunque) per un totale di 420 milioni di dollari. Sempre nel primo quarto dell’anno in corso Robinhood ha subito una perdita netta di 1,4 miliardi, che sarebbe giustificata da 3,5 miliardi di nuovo debuto. Nel complesso del 2020 Robinhood ha realizzato 7 milioni di dollari di utili.

L’età media dell’utente di Robinhood ha 31 anni, dato che avvalora la nomea di applicazioni pensata e dedicata ai più giovani. Gli stessi che sulla app hanno gettato benzina su alcune meme stock lanciate in orbita dalla community di Reddit, costringendo Robinhood a sospendere il trading su alcuni titoli. Su Wallstreetbets già si discute su come speculare al ribasso sull’Ipo di Robinhood per rispondere allo sgarbo subito.
Dal documento depositato presso la Sec si apprende che la sospensione del trading per alcuni titoli a gennaio ha scatenato contro la società ben 50 class action e tre azioni legali individuali.

Il boom delle criptovalute su Robinhood

L’espansione della società è stata rafforzata, inoltre, dal boom delle criptovalute: a fine 2020 il controvalore delle criptovalute detenute dai clienti di Robinhood era pari a 3,5 miliardi di dollari. Tre mesi dopo la cifra era lievitata a 11,4 miliardi.
Rispetto al primo trimestre 2020, le operazioni di trading sulla piattaforma sono aumentate del 188%; quelle relative alle sole criptovalute sono esplose del +1375%.

Nei piani espliciti della società non manca l’espansione in Asia e in Europa. I dettagli sull’Ipo, al contrario, sono ancora da definire. “Il numero di azioni da offrire e la fascia di prezzo per l’offerta proposta non sono stati ancora determinati”, si legge in un laconico comunicato, “Robinhood ha chiesto di quotare le sue azioni ordinarie di Classe A sul mercato azionario Nasdaq con il simbolo ‘HOOD’”.

Robinhood segue la strada di Coinbase

La decisione di sbarcare a Wall street di Robinhood segue quella di Coinbase, uno degli exchange più utilizzati al mondo per l’acquisto di Bitcoin e di altre criptovalute. Ricordiamo che lo sbarco in borsa della piattaforma di scambio di criptovalute è avvenuto nel mese di aprile attraverso la modalità del direct listing, che non prevede l’offerta di azioni di nuova emissione, al contrario dell’Ipo.
Per tale ragione gli azionisti di Coinbase hanno messo sul mercato parte delle proprie quote, con una vendita del valore di circa 5 miliardi di dollari. Ad oggi quella di Coinbase risulta la quotazione in direct listing più grande mai effettuata.

Rispetto al giorno del debutto avvenuto a 320 dollari per azione il titolo Coinbase ora veleggia sul Nasdaq intorno ai 240 dollari, con una flessione del 25%.