
ROMA (WSI) – “Quello presentato da Chiti al Senato è di fatto il nostro testo, ad eccezione di una questione che riguarda il taglio delle indennità. Ma su tutto il resto non possiamo non essere d’accordo visto che ricalca la nostra proposta”.
Il presidente dei senatori M5S Maurizio Santangelo risponde così alla domanda se i voti del Movimento 5 stelle potrebbero confluire sul testo presentato da Vannino Chiti e un’altra ventina di senatori Pd. “Ci stiamo ragionando – aggiunge -, ma credo proprio di sì”.
Poi arriva una parziale frenata. “Dimezzare i parlamentari di Camera e Senato e loro indennità, Parlamento pulito, limite di due mandati e democrazia partecipativa. Il ddl a firma del senatore Pd Vannino Chiti ricalca diverse proposte, ma non tutte, avanzate nel tempo dal M5S”. Così Giuseppe Brescia e Vincenzo Maurizio Santangelo, capigruppo M5S di Camera e Senato. “Resta inteso – aggiungono Brescia e Santangelo – che si discuterà in rete con tutti gli iscritti”.
Marcucci, Chiti ritiri testo e presenti emendamenti – “Condivido totalmente l’appello lanciato in assemblea dal senatore del Pd Nicola Latorre di invitare Chiti e gli altri firmatari a ritirare la loro proposta di riforma costituzionale. Li invitiamo ufficialmente a fare emendamenti al testo del governo”, ha detto il senatore renziano Andrea Marcucci.
“Il paletto della non eleggibilità dei senatori c’è, ma sul resto ampia disponibilità a discutere di funzioni e competenze del Senato”, ha aggiunto Marcucci, commentando alcune proposte Dem di lavorare sulle funzioni del Senato più che sulla sua composizione.
Mineo: votiamole con M5S – “Abbiamo votato con M5S la decadenza di Berlusconi, perche’ non dovremmo provare a votare insieme le riforme istituzionali?”, scrive su twitter il senatore Pd Corradino Mineo.
Padoan, molto molto grave se non passa riforma Senato – La riforma del Senato e quella che apre all’abolizione delle province “vedono molti interessi politici in ballo, ma sono anche viste come una svolta decisiva”. Lo dice alla Cnn il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che avverte: “Se non passano sarebbe molto, molto grave per il Paese”. “Certamente l’opposizione alla spinta riformatrice è certamente il segnale che si va nella giusta direzione”, aggiunge. “La sopravvivenza dipende dall’intensità della spinta” a fare le riforme, dice Padoan.
Martedì 15/4 nuova riunione senatori Pd – Si è conclusa senza un voto la assemblea dei senatori del Pd dedicata alle riforme costituzionali, con la decisione di una nuova convocazione per martedì prossimo, 15 aprile, quando il testo del governo dovrebbe essere giunto in Senato. La riunione si è conclusa con gli interventi del vice presidente del gruppo, Claudio Martini e poi con quello del capogruppo Luigi Zanda che hanno entrambi esortato a “condividere l’impianto” del testo del governo e a “procedere uniti” durante l’esame parlamentare.
Renzi, non stiamo punendo le Regioni – Nelle riforme “non stiamo cercando di punire qualcuno o di valorizzare altri”. Così Matteo Renzi. “Noi – sottolinea – crediamo nel ruolo delle Regioni al punto da farne il cuore del Senato che verrà, ma dobbiamo dirci che loro ruolo e il loro prestigio è messo a dura prova da alcuni fenomeni diffusi che hanno allontanato i cittadini”.