Società

Restituite #refurtIva: scoppia protesta anti governo su Twitter

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ROMA (WSI) – Chi di spada ferisce, di spada perisce. Il primo ministro Matteo Renzi, che vanta una presenza importante sui social, è stato bombardato oggi su Twitter dagli account di freelance e professionisti iscritti alla gestione separata.

Le persone dotate di partite Iva hanno manifestato il loro dissenso contro l’incremento delle aliquote per la gestione separata dell’Inps e contro il passaggio della tassazione dal 5 al 15% sul regime dei minimi, tutte e due norme previste nella legge di stabilità ideata dal governo.

Al premier e ai ministri, i liberi professionisti dotati di Partite Iva chiedono di rimediare con urgenza all’aggravio contributivo della gestione separata Inps e di modificare le inique norme dei nuovi minimi nel tweetbombing promosso da @actainrete.

Lo stesso primo ministro aveva riconosciuto l’errore dei suoi, sottolineando che l’innalzamento dell’imposta unica per i regimi agevolati dei minimi dal 2015 e l’inasprimento delle norme in materia, uniti all’aumento del contributo previdenziale da versare per le partite Iva erano stati i più gravi passi falsi del suo esecutivo. Renzi lo aveva definito un vero e proprio “autogol”.

Tanto è vero che il primo tweet bombing – ovvero il ‘blitz’ contro il governo sulla piattaforma social di microblogging – delle Partite Iva contro il governo portava l’hashtag #annullaAutogol, prendeno spunto proprio dall’espressione usata da Renzi durante l’intervista rilasciata alle Invasioni Barbariche su La7.
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La campagna è stata rilanciata da 3.500 tra tweet e retweet provenienti da più di 1.300 utenti, con l’apice del traffico che si è registrato tra le 13 e le 14, l’orario in cui era stato prestabilito il nuovo tweet bombing.

Chi protesta nutre ancora speranze, dal momento che lo stesso leader ha annunciato ai microfoni radio di Rtl 102.5 che “nei decreti delegati sul fisco c’è anche lo spazio per modificare in meglio le norme sulle partite Iva e spero riusciremo a correggere i nostri errori con la delega fiscale il 20 febbraio”.

(DaC)