Economia

Renzi ha un grosso problema: si chiama Merkel

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ROMA (WSI) – Matteo Renzi ha un problema politico molto serio che va sotto il nome di Angela Merkel.

Il presidente del Consiglio è stato accusato dai suoi critici di essere diventato la marionetta della Cancelliera dopo aver giurato lealtà alla Germania nell’ultima intensa settimana di trattative per risolvere la crisi del debito greco.

Il premier si trova tra due fuochi. Da una parte fatica ad accontentare l’ala più a sinistra del suo partito, che vorrebbe aiutare la Grecia e dall’altra non può permettersi di rinunciare all’alleanza con la Germania: se le cose si mettono male, l’Italia ne avrà disperato bisogno.

Se infatti la crisi precipita è probabile che travolgerà nuovamente Roma come accaduto nel 2011. In quel caso, sostiene Gian Enrico Rusconi, professore dell’università di Torino e uno dei massimi esperti di Germania in Italia, “Renzi farà meglio ad avere Berlino” e il suo leader “dalla sua parte”.

Ecco spiegato perché al di fuori delle dichiarazioni di facciata, il premier non ha mosso un dito per difendere gli interessi del popolo greco. Il governo non vuole innervosire la Cancelliera della locomotiva d’Europa.

Parlare di perdono del debito e concessioni ad Atene rischierebbe di essere controproducente alla lunga per l’Italia. Motivo in più per il quale l’ex premier e leader del Partito Democratico, Romano Prodi, aveva consigliato alle autorità italiane di fare fronte comune con la Francia nella battaglia contro l’austerity cieca dei paesi più virtuosi, Germania in primis.

In Italia il matrimonio di convenienza di Renzi con Merkel è visto molto male da alcuni dei suoi colleghi di partito e anche dall’opposizione. “Il referendum greco è stato perso non solo dalla troika ma anche da Merkel e Renzi”, ha scritto su Twitter Nichi Vendola, leader di Sinistra Ecologia e Libertà.

Anche James Galbraith, ex consulente economico dell’ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, si è lamentato per la posizione del presidente del Consiglio italiano. In un’intervista all’Huffington Post ha dichiarato che “una posizione così dura è comprensibile da parte della Germania, ma non da parte di un paese come l’Italia che è ancora in piena crisi”.

Fonte: Politico

(DaC)