Economia

Quanto guadagna un notaio?

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La figura del notaio in Italia è considerata una delle professioni più prestigiose e ambite, soprattutto per il suo reddito molto elevato. Secondo le stime, un notaio non guadagna mai meno di 60 mila euro annui, ma lo stipendio medio di un notaio ammonta a circa 200 mila euro annui, rendendolo una delle figure professionali che guadagna di più in Italia. Ma come mai la figura del notaio non conosce crisi?

Il notaio è un pubblico ufficiale che svolge il ruolo di garante della validità giuridica degli atti e di procedere all’autenticazione del loro contenuto. Gli atti in questione possono essere stipulati tra vivi o testamenti di ultime volontà, e il suo lavoro attribuisce valore legale a tali atti. Inoltre, il notaio si occupa di conservare gli atti in un apposito deposito e di rilasciare certificati, copie ed estratti su richiesta.

Alcuni atti notarili sono obbligatori secondo la legge italiana, come ad esempio gli atti di compravendita immobiliare, i mutui e le ipoteche, gli atti di diritto societario, i testamenti, le donazioni e le successioni, e gli atti per la costituzione di associazioni e Onlus.

Oltre a queste mansioni, il notaio si occupa anche di attività di natura fiscale, riscuotendo le imposte collegate agli atti e segnalando allo Stato le operazioni sospette in materia di antiriciclaggio. Inoltre, può esercitare la libera professione, fornendo consulenza autonoma verso clienti che richiedono pareri preventivi su atti e contratti da stipulare, testamenti e redazioni di scritture private.

Come mai la figura del notaio non conosce crisi?

Questa figura professionale è associata da sempre a guadagni molto elevati. Nemmeno la crisi economica degli ultimi decenni ha inciso particolarmente sugli introiti dei notai, in quanto esiste una soglia minima riguardante le tariffe dei notai che è stata stabilita a livello nazionale dall’ordine di appartenenza. Inoltre, ogni notaio può calcolare il proprio onorario basandosi su parametri come la complessità dell’atto, la responsabilità connessa e il valore dell’operazione.