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Prodi l’anti-tedesco: “Ue fuori da crisi solo con cambiamento radicale guidato da Germania”

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ROMA (WSI) – L’Europa, per uscire dalla crisi, ha bisogno di “un cambiamento della politica generale dell’intera Unione”, che non può che essere guidato dalla Germania, altrimenti “non si esce”. Lo ha detto a Trento l’ex presidente del consiglio ed ex presidente della Commissione Ue Romano Prodi.

Essendo entrati in deflazione, Prodi ha osservato che “anche la politica di investimenti pubblici è molto lenta a portare risultati. Si vede anche dal fatto che gli 80 euro di Renzi non hanno avuto successo, perchè nella paura generale la gente non spende”.

Soffermandosi sulle ultime misure annunciate da Draghi, Prodi ha sottolineato che “ha usato al massimo i poteri della Banca centrale europea, ma non dobbiamo dimenticare che sono più limitati di quelli della Fed” e le banche dei singoli Paesi stanno limitando l’azione della Bce.

“Ci sono proposte interessanti, come quella di Juncker, che in sostanza significa mettere in campo 300 miliardi di euro per tre anni. Va bene – ha riconosciuto Prodi – ma non è un cambiamento radicale. Gli Usa avevano reagito alla crisi mettendo sul tavolo 800 miliardi di dollari, cioè 650 miliardi di euro, e la Cina quasi 600 miliardi di dollari”.