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Private banking: per i family office italiani più investimenti nell’economia reale

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In Italia la loro fama è decisamente minore rispetto al resto del mondo e, in particolare, negli Stati Uniti, ma negli ultimi anni i family office sono cresciuti anche nel nostro Paese. Parliamo di 178 società il cui obiettivo è curare gli interessi di una o più famiglie imprenditoriali caratterizzate da grandi patrimoni con esigenze sofisticate di investimento.

Oltre 100 sui 169 family office attivi in Italia (al di là dei 9 che operano all’estero) sono stati fondati nell’ultimo ventennio e 61 solo dal 2011. Oltre il 64% di essi ha sede in Lombardia, il 12% in Veneto e il 9% in Piemonte, seguono il Lazio (5,9%) e l’Emilia Romagna (4,7%). Le forme societarie adottate sono principalmente due, Società a responsabilità limitata (57%) e Società per azioni (40%).

A scattare una fotografia, la prima, sui family office attivi in Italia sono state la School of Management del Politecnico di Milano e dal Centro sul Family Business Management della Libera Università di Bolzano.

“Crediamo che una maggiore consapevolezza delle opportunità e dei rischi e una gestione del patrimonio lungimirante, professionale e condivisa possano portare al mantenimento dell’unità e della continuità della famiglia, mitigando i conflitti ed evitando la dispersione del capitale, umano e socioemotivo oltre che finanziario, dell’imprenditoria italiana”, ha dichiarato uno dei responsabili dello studio, il professor Alfredo De Massis (Libera Università di Bolzano).

Di norma, l’approccio di investimento dei family office è particolarmente diversificato con un maggiore ricorso a tutto l’universo degli investimenti alternativi e del private equity. Questa caratteristica è visibile, in parte, anche in Italia.
Il 90% degli intervistati ha effettuato almeno un investimento di private equity; circa il 64% dei Family Office prevede di effettuare tra 1 e 5 investimenti in questo ambito nei prossimi 12 mesi, mentre poco più del 15% ne ha pianificati oltre 6.

Inoltre, è sempre più massiccio il ricorso alle tecnologie digitali con il 92,8% dei family office che usa una piattaforma gestionale e si nota una sempre maggiore personalizzazione delle soluzioni.