Società

Politici “raccomandati e mediocri” per 4 italiani su 5

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

ROMA (WSI) – La metà degli italiani ripone scarsa fiducia nei politici, il 77% li considera “mediocri” e crede che abbiano fatto carriera solo grazie a favoritismi e raccomandazioni.

E’ questa, secondo uno studio del Censis che ne dà notizia in un comunicato, la concezione che la maggioranza del Paese ha nei riguardi di chi fa politica in questo momento di forte crisi economica e istituzionale, in cui è sempre più alto il rischio di una deriva populista e si fa strada la paura del futuro e l’odio per l’Europa.

“Nella ‘società impersonale’, fare politica logora il prestigio di chi la fa”, afferma il Censis, ricordando che sono stati più di 14 milioni gli astenuti alle elezioni politiche del febbraio scorso (il 27,8% degli aventi diritto, il più alto tasso di astensione nella storia della Repubblica), un dato che è salito ancora al 37,6% alle ultime elezioni amministrative.

Il 56% degli italiani, dice la ricerca, non è coinvolto in nemmeno una delle forme di partecipazione politica non elettorale (firma di petizioni, partecipazione a dibattiti pubblici nazionali o locali). Una percentuale “più alta della media europea (42%), superiore a quella di Germania (47%), Grecia (49%), Svezia (36%) e Francia (28%)”.

“Negli ultimi tre anni gli italiani sono diventati più preoccupati (52%) e più arrabbiati (50,5%), il 45% ha iniziato a provare rabbia verso politici e istituzioni, il 40% a nutrire una minore fiducia nel futuro (tra i giovani di 18-29 anni questa percentuale sale al 57%) e il 35% ad avere paura”, dice ancora il rapporto.

E’ anche in questo quadro, si spiega il successo di movimenti come quello capeggiato da Beppe Grillo.

“La Ue come maledizione, il web e i giovani per redimere la democrazia, tanta rabbia per la crisi e contro i politici: sono questi i connotati che distinguono gli elettori del Movimento 5 Stelle rispetto a quelli degli altri schieramenti”, spiega il Censis, affermando che per il 58% degli elettori grillini l’euro è la vera causa dei nostri problemi economici e sociali, mentre il 27% ritiene che, se uscissimo dalla Ue e tornassimo alla lira, l’Italia sarebbe più forte. (Reuters Italia)