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Piazza Affari tra i migliori mercati: Ftse Mib +24% in 2015. Ma è ora di vendere?

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ROMA (WSI) – La situazione sui mercati azionari mondiali rimane preoccupante, complice il nuovo tonfo dei bond a livello mondiale, che vede in primo piano gli smobilizzi sui titoli di stato europei. Le vendite sui bond sovrani condizionano il sentiment degli investitori e anche l’azionario scende.

Tuttavia, guardando al quadro generale, Bloomberg scrive che un listino azionario si sta mettendo in evidenza in positivo, dall’inizio dell’anno: quello di Piazza Affari.

Gli investitori stanno infatti pagando l’importo più basso degli ultimi quattro anni per tutelarsi contro le oscillazioni dell’indice, rispetto a quelle dell’azionario in generale, a conferma di come il rialzo +24% del Ftse Mib, da inizio 2015, possa avere possibilità di proseguire. E questo grazie, secondo Bloomberg, al QE della Bce e alle riforme del premier Matteo Renzi, che hanno riportato ottimismo su un mercato che ha perso più del 70% durante la crisi finanziaria.

Almeno fino a ora, i rialzisti non hanno temuto nel caso dell’Italia il pericolo di contagio della Grecia.

“L’Italia è uno dei paesi della periferia più forti e tra i principali beneficiari del programma QE della Bce. Con i dati che mostrano che l’Europa è sulla via del recupero, è probabile che l’Italia continui a trarre beneficio”, ha detto Lorne Baring, presso B Capital SA, a Ginevra.

Borsa Milano è tra i migliori listini dei paesi avanzati di quest’anno, e il rally del Ftse Mib è quasi il doppio rispetto all’incremento dell’indice Euro Stoxx 50. E le opzioni più bullish sull’indice suggeriscono che il listino salirà +3,9% entro il 19 giugno.

Tuttavia, è anche vero che il rally ha reso l’indice italiano più costoso, a fronte di una ripresa economica che rimane comunque fragile, stando a quanto fa notare Christian Zogg, di LLB Asset Management.

Precisamente, il Ftse Mib è scambiato a un valore pari a 17,6 volte gli utili stimati, +15% rispetto al valore dell’Euro Stoxx 50. “La crescita del Pil è ancora debole, ed esiste ancora il rischio che si torni in recessione”, ha detto Zogg, che gestisce l’equivalente di $10 miliardi a Vaduz, nel Liechtenstein – E’ difficile che la performance si confermi la stessa, andando in avanti”.

E tuttavia, nel mese di maggio gli investitori hanno puntato sul principale ETF che ricalca la performance dell’Italia ben $42 milioni; si è trattato del quarto mese di flussi in entrata su cinque. (Lna)

Fonte: Bloomberg