Piazza Affari maglia nera delle Borse mondiali negli ultimi 10 anni

di Mariangela Tessa
27 Ottobre 2017 11:50

Chi ha investito cento euro in Piazza Affari nel 2006 oggi se ne ritrova in tasca solo 83,6 con un rendimento annuo, incluso il reinvestimento dei dividendi, pari al -1,6 per cento. E’ quanto emerge dalla 71esima edizione di Indici e dati dell’Area studi Mediobanca, secondo cui negli ultimi dieci anni il listino milanese ha perso oltre 200 miliardi di capitalizzazione.  Se nel 2006 valeva 779 miliardi, a settembre di quest’anno era scesa a quota 555 miliardi (pari a circa il 31% del Pil).

In termini di redimenti, nella classifica internazionale delle Borse, Piazza Affari è in coda (ma accompagnata in termini di rendimenti negativi da Madrid, Mosca e Lisbona). Se si guarda invece a chi nell’ultimo decennio ha fatto meglio, a guidare la classifica spicca l’indice migliore è il Nasdaq (che ha più che triplicato il suo valore).

Tornando a piazza Affari,  l’analisi mostra che a livello di singoli titoli è Ima la regina di rendimenti dell’ultimo decennio, mentre dal 1938 a oggi Generali e Caltagirone continuano a essere gli unici due titoli a battere l’inflazione.

Dal 2006 a fine settembre 2017 Ima ha fatto segnare un +26,6% medio annuo e in top10 è seguita da Reply (+26,4%), Brembo (+24,6%), Recordati (+24,3%), De’ Longhi (+22,9%), Banca Ifis (+22,5%), La Doria (+20,1%), Cembre (+17,6%), Marr (+17,3%) e Basicnet (+17,1%).

Sono 40 i titoli ad aver reso di più del +4,9% medio annuo dell’indice Mts Italia BTp, che sintetizza il rendimento dei BTp nel loro complesso. Di questi 40, 22 sono Star e l’incidenza delle azioni appartenenti al segmento aumenta nei primi posti della classifica (sono 17 delle prime 25).

Allargando l’orizzonte d’analisi, Mediobanca conferma che da 1938 a oggi solo Generali (+14,3% medio annuo) e Caltagirone (+11,3%) fanno meglio del 9,8% dell’inflazione. Tra i titoli presenti (pur con diverse incarnazioni) a Piazza Affari da allora, Intesa Sanpaolo fa +9,4%, Leonardo +9,3%, Cir +9,2%, Italmobiliare +8,2%, Telecom Italia (ex Stet) +7,7% e Telecom Italia (ex Sip) +7,5%.