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Piazza Affari e Borsa Usa: analisi e opportunità

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ROMA (WSI) – Dopo l’ingordigia post Fiscal Cliff deal, peraltro una toppa temporanea al problema, visto che c’è stato l’accordo sulle tasse ma non sul tetto del debito e il taglio alle spese, ieri i mercati hanno tirato il fiato, per effetto di una notizia un po’ incerta che ha coperto l’effetto di 2 buone.

Procedendo con ordine; dagli USA le due migliori buone notizie sono state: dati sull’occupazione; aumento superiore alle attese della creazione dei posti di lavoro nel settore privato; oggi vedremo se i dati ufficiali daranno conferma; dati positivi sul mercato dell’auto; nel 2012 vendite in aumento del 13,5%, il miglior livello da 5 anni; su base annua, General Motors +4,9%, Ford +2%, Chrysler +10%; (il mercato aveva già ampiamente scontato queste aspettative poichè GM ed F erano in rally del 13% da una decina di sedute).

La notizia non positiva è che alla FED sembra esserci mancata condivisione sull’opportunità di continuare con le misure di QE; diversi membri vorrebbero ridurre il programma degli acquisti molto prima della naturale scadenza del 2013, altri vorrebbero aumentare gli stimoli, ma non sanno ancora di quanto; cosa può significare tutto cio? Qualcuno alla FED ha paura di un rigurgito inflattivo?

O c’è qualche Repubblicano che, forte della rielezione di ieri di Boehner alla presidenza della Camera, inizia a far pressioni per abbandonare il supporto al mercato o tentare pressioni su Obama per il vero accordo sul Cliff ? O che altro? Il QE ha (finora) contribuito a salvare gli USA (ma anche il resto del mondo) da crash stile ’29; prima di abbandonarlo senza validi motivi sarebbe opportuno rifletterci molto bene.

Continuano le vendite sui titoli obbligazionari tedeschi; saranno un asset rifugio ma a questi prezzi il rendimento reale è quasi zero e il rischio di venderli al ribasso piuttosto alto.

QUADRO TECNICO

Il FTSEMIB regge bene grazie a Wall Street, ma non ha scontato la chiusura negative delle piazze americane. Per la Elliott Wave dovremmo già essere in cima alla prima ondata, ed uno storno è molto probabile, considerato che anche l’SPX sembra in affanno. Lo scenario preferito sul domestico è sempre lo stesso, ovvero ieri potrebbe essere finita l’onda [1] di iii di 3/c/y primo supporto 16.500, secondo 16.200; poi se ha voglia di salire, ben venga! Anche sull’SPX confermo il mio preferred count; probabile top di onda [a] , storno in arrivo. (guarda i grafici allegati)

PORTAFOGLIO

Inizia ad essere carico, non tanto per dimensione della parte azionaria sul totale del capitale disponibile (35%) quanto per il numero delle posizioni aperte (14) , quando il mio standard è inferiore (5- 10 massimo).

Logico che diventa molto difficile gestire tutte queste posizioni, non tanto dal punto di vista tecnico (basta che uno inserisca lo stop nella piattaforma di trading del broker e, salvo “salti da gap”, chiude in automatico) ma dal punto di vista psicologico; primo perchè non mi capitava da diversi anni (a memoria 2006) di gestire così tanti trades su 2 mercati simultaneamente, e spero di non aver perso l’abitudine a gestire la pressione, secondo perchè i mercati sono in zona storno (normale entrando sui breakout finali) e un calo mette pressione sul portafoglio.

Nello specifico, sul mercato italiano ho 8 posizioni aperte e su quello USA 6 (altro mio sito elliottfibonacci.blogspot.it/, pagina US Stocks).

Ieri ne ho aperte 3; due sull’Italia (CARRARO e LOTTOMATICA, vedere pagina “Portafoglio”) e mi è entrato un bel trade sul Nasdaq; ho aperto long su HEES (H&S Equipment Services), (buy @ 16.24), un titolo che tenevo d’occhio da alcune settimane; ottimi fondamentali (IBD comp rating 98/100 in un Industry Group leader classificato a 7/197), ha rotto un flat base di 2 mesi e ha realizzato in un sol giorno un +10% raggiungendo il top a 52 settimane.[ARTICLEIMAGE]

Mi sto ancora interrogando se fosse il caso di chiudere una parte di questa posizione (peraltro piccola) a fine seduta; la risposta che mi do è si, da un punto di vista psicologico, no da un punto di vista tecnico.
Nel trading accade troppo spesso che tecnica e psicologia non vadano d’accordo, e questo è un esempio della difficoltà di gestire posizioni multiple in contesti di mercato che, anche se rialzisti, hanno struttura correttiva.

Buon trading… e prudenza (stop loss innanzitutto!)

*Questo documento e’ stato preparato da Chartpatternstrader ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

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