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Con un rialzo del 12,5% l’indice Ftse Mib è uno dei migliori panieri internazionali da inizio anno. A spingere al rialzo Piazza Affari è il comporto bancario dopo la pioggia di giudizi positivi arrivata anche oggi da Morgan Stanley. La banca d’affari premia soprattutto MPS che si piazza in vetta al FTSE MIB segnando al momento un rialzo del 4%. Bene anche BPER (+5,56%), Mediobanca, ma anche BPM e UniCredit.
Morgan Stanley promuove le banche italiane
Per la banca guida da Andrea Orcel, protagonista del risiko bancario made in Italy, gli analisti di Morgan Stanley hanno assegnato un rating Equal-weight e alzato il target price da 45 a 47 euro. Stesso giudizio anche per Banco BPM il cui target price è alzato da 7,6 a 8,7 euro.
“Continuiamo a ritenere che i principali catalizzatori per UniCredit e BPM si concentrino sull’M&A, per le quali sussistono incertezze sui tempi e sui prezzi delle offerte”, scrive Morgan Stanley.
Su Mediobanca, su cui la banca di Wall Street ha confermato il rating Overweight alzando il target price da 17,5 a 20 euro, viene ribadita “la preferenza per una minore sensibilità del margine di interesse ai tassi e per flussi di ricavi più diversificati”, giudicando positivamente il “modello di business che beneficia di tassi più bassi alla base delle commissioni di Corporate & Investment Banking e Wealth Management”.
In luce anche Intesa Sanpaolo. Gli analisti di Morgan Stanley confermano la raccomandazione overweight e alzano il target price da 4,8 a 4,9 euro.
Nel complesso, gli esperti della banca hanno spiegato di aver aggiornato “le nostre stime per le banche italiane che copriamo per tenere conto degli sforzi del management nel mantenere la redditività attraverso una serie di leve, tra cui la generazione di commissioni, l’efficienza dei costi e la solidità della qualità degli attivi.
Ciononostante, ci discostiamo soprattutto dal consenso e dalla guidance sul margine di interesse nell’esercizio 2026-2027, quando ipotizziamo che i tassi della Bce continueranno a scendere verso l’1%, mettendo ulteriormente sotto pressione i margini delle banche. In questo contesto, continuiamo a vedere un modello di business più difensivo in Intesa Sanpaolo e Mediobanca e ribadiamo la nostra preferenza per una minore sensibilità dei margini di interesse ai tassi e/o per flussi di ricavi più diversificati.
Continuiamo a ritenere che i principali catalizzatori per Unicredit e Banco Bpm si concentrino sull’ M&A, sul quale restano incertezze sui tempi e sui prezzi delle offerte”, precisa il report di Morgan Stanley.