Economia

Petrolio: prezzi in calo in attesa dell’Opec+, Usa preme per aumento

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Prosegue la discesa dei prezzi del petrolio, in attesa del virtual meeting dei Paesi Opec+, che oggi sarà chiamato a decidere sulla produzione del greggio.

Ieri il Wti ha ceduto il 3,6% dopo il quinto aumento delle scorte Usa in sei settimane: il Brent gennaio è trattato a 81,58 dollari al barile (-0,6%), il Wti dicembre a 80,31 dollari al barile (-0,7%). Si tratta di dati in calo rispetto ai massimi toccati nelle scorse sedute, quando il WTI si era spinto oltre gli 85 dollari al barile per la prima volta dall’ottobre 2014.

Le attese degli analisti

Secondo gli analisti contattati da Bloomberg, il cartello dei produttori non irrobustirà l’obiettivo previsto di aumento di produzione nonostante le pressioni Usa.

Il Presidente Biden ha incolpato i produttori di stimolare l’inflazione con la loro strategia, mentre il Segretario di Stato, Antony Blinken, ha chiesto agli Emirati maggiore produzione. Tra gli operatori aumenta la speculazione che se l’OPEC+ non aggiungerà extra barili ai 400.000 già programmati, gli USA in coordinamento con altri Stati potrebbero rilasciare le riserve strategiche (l’IEA ha dichiarato di essere pronta ad agire se necessario e forti pressioni giungono anche da India e Giappone).

Anche in Cina si sta lavorando per attenuare la crisi energetica con le Autorità che potrebbero rilasciare le scorte di benzina e distillati, mentre nel frattempo le principali raffinerie stanno aumentando la produzione di diesel su ordine governativo.

Petrolio: scorte Usa in crescita per il quinto mese di fila

Ieri intanto la diffusione dei dati sulle scorte di petrolio negli Stati Uniti della scorsa settimana ha mostrato un aumento degli stock per la quinta volta nelle ultime 6 settimane. Registrato un aumento di 3,29 milioni di barili a 434,102 milioni di unità, contro attese per un +1,5 milioni di barili.

Secondo i dati diffusi dal dipartimento dell’Energia, gli stock di benzina sono diminuiti di 1,488 milioni di barili a 214,258 milioni di barili, contro attese per un -1,3 milioni. Le scorte di distillati, che includono il combustibile da riscaldamento, hanno registrato un rialzo di 2,16 milioni di barili a 127,122 milioni di barili, contro stime per un dato in calo di 1,2 milioni di barili. L’utilizzo della capacità degli impianti è aumentato di 1,2 punti percentuali all’86,3%, contro attese per un dato all’85,7%.