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Petrolio: i più ribassisti puntano su nuovo calo del 40%

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NEW YORK (WSI) – Il mercato energetico potrebbe passare da una fase di debolezza diffusa a una di vero e proprio collasso dei prezzi.

Alcuni investitori sono così ribassisti da scommettere su un prezzo di 40 dollari al barile, un livello che non si vedeva dal periodo più buio della crisi finanziaria scoppiata nel 2007.

Si tratterebbe di un calo del 40% circa dai valori attuali. Al momento il greggio scambia sopra l’area dei 66 dollari al barile in Usa e oltre i 69 dollari al barile sul mercato londinese.

A fare le previsioni è il mercato delle opzioni e in particolare le attività di trading delle ‘put’, che danno ai detentori dei contratti il diritto di vendere il petrolio sopra una certa cifra stabilita a una data prefissata.

Dopo essere quadruplicato nelle ultime due settimane, al momento il numero di opzioni per vendere petrolio al prezzo di $40 il barile entro dicembre 2015 è equivalente a 880.000 bairle.

Secondo i dati della piattaforma di scambio del gruppo CME, nello stesso periodo le opzioni con un obiettivo di prezzo (il cosiddetto ‘strike price’) di 35 dollari sono salite da zero a 669.000 barili.

I cali si sono fatti molto pesanti dopo che l’Opec ha deciso a inizio mese di non tagliare la produzione di petrolio per i prossimi sei mesi. La Russia lo ha interpretato come un attacco personale, sferrato dai sauditi.

(DaC)