Economia

Perché il debito dell’Italia è il grande problema dell’Europa

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Sebbene l’economia italiana sia scivolata in recessione tecnica nel quarto trimestre, i mercati sono per ora calmi ma come ha dimostrato la battuta d’arresto causata dalla legge di bilancio questo autunno, tutto potrebbe cambiare velocemente. “Perché il debito dell’Italia è il grande problema dell’Europa” è il titolo di un articolo apparso su Bloomberg che spiega i motivi per cui il debito italiano oggi è la questione che preoccupa gli ambienti finanziari del vecchio continente.

Il livello di indebitamento pubblico più pericoloso d’Europa – circa 1,5 trilioni di euro (1.7 trilioni di dollari) – si concentra sui bilanci delle banche di Roma e Milano ma la minaccia si propaga verso altre banche ossia  gli istituti di credito di Francoforte, Parigi e Madrid, che detengono più di 425 miliardi di euro di debito sovrano e privato italiano secondo i dati resi noti da un’analisi di Bloomberg sui dati dell’Autorità bancaria europea. A giugno 2018 guardando al totale dell’esposizione creditizia delle banche estere verso l’Italia, le banche straniere più esposte al debito sovrano italiano sono quelle francesi con 285,5 miliardi di euro. Le due maggiori banche del paese, BNP Paribas SA e Credit Agricole SA, possiedono unità retail in Italia. E proprio BNP Paribas ha unesposizione verso il debito italiano di 143,2 miliardi di euro.

Un governo populista incline alle lotte intestine e in costante contrasto con l’Unione Europea è ciò che rende la situazione attuale così rischiosa. Ha bisogno di vendere più di 400 miliardi di euro all’anno per mantenersi sulla strada, una situazione che costringe le banche nazionali ad acquistare ancora più debiti.

Bloomberg ricorda che questa situazione ha un nome: doom loop, ossia il legame tra un’economia debole e banche deboli, molte delle quali sono ancora vulnerabili nonostante tre anni di calo dei crediti inesigibili.

Una crisi di governo potrebbe trascinare il sistema bancario o una crisi bancaria potrebbe fare altrettanto con il governo. (…) I meccanismi di salvataggio esistenti in Europa sono stati messi insieme al volo durante l’ultima crisi del debito, con il cancelliere tedesco Angela Merkel che ha tenuto in riga i falchi, mentre il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi ha inondato il mercato di liquidità. Ma Draghi se ne andrà quest’anno e il potere della Merkel è in declino. Quel che è peggio, il fabbisogno di finanziamento dell’Italia sta esaurendo la capacità esistente dei fondi di salvataggio del Meccanismo Europeo di Stabilità, pari a 410 miliardi di euro, in un solo anno.