Le donne italiane sono ancora poco emancipate dal punto di vista economico-finanziario. Questa la fotografia che emerge da un sondaggio condotto da Columbia Threadneedle Investments su un campione rappresentativo di 2mila italiani, (tra cui 1048 donne) rispetto a decisioni di investimento e preoccupazioni finanziarie.
Per 1 donna su 4 investire è importante
Nel dettaglio dal sondaggio emerge che solo il 37% di donne del campione detiene investimenti, contro il 48% degli uomini, mentre solo 1 donna su 4 ritiene che investire sia il modo migliore per raggiungere gli obiettivi finanziari a lungo termine ma il 67% delle donne intervistate pensa comunque che “risparmiare” sia il modo migliore per pensare al futuro.
Un dato positivo, però, emerge se si effettua un confronto a livello internazionale rispetto alla propensione all’investimento visto che, il 37% delle donne italiane detiene investimenti contro il 27% delle britanniche e solo un 24% delle tedesche ad esempio.
Le donne più vulnerabili dal punto di vista finanziario sono le divorziate/separate, le vedove e le casalinghe, un terzo delle quali dichiara di non detenere alcun risparmio né investimento.
In particolare il 36% delle donne divorziate/separate e il 33% delle vedove contro il 20% delle donne nubili e il 21% delle donne sposate.
Nel nostro Paese, continua il sondaggio, il 67% degli uomini ritiene di essere il principale decisore sulle tematiche legate a risparmio e investimenti all’interno della propria famiglia, contro il 46% delle donne. Il 51% delle donne in coppia inoltre ritiene di condividere con il proprio partner la responsabilità delle decisioni in tema di risparmio e investimento, ma solo il 31% degli uomini in coppia afferma di spartire questo onere con la propria compagna.
Fra chi decide di investire, uomini e donne scelgono, in egual misura, di avvalersi dei servizi di un consulente finanziario professionale (il 30% degli uomini e il 32% delle donne).
Millennial più preoccupate rispetto alle Baby Boomer
Le donne italiane, continua il sondaggio, vivono sicuramente con maggiore apprensione le questioni legate alle proprie finanze rispetto agli uomini italiani. Le tre preoccupazioni principali che tengono sveglie le donne di notte sono: essere in grado di permettersi una adeguata assistenza sanitaria e sociale in età avanzata (65%), oneri economici di breve termine (60% rispetto al 45% degli uomini) e costi legati al mantenimento dell’abitazione principale (59%).
Oltre la metà delle donne del campione (52%) ha ridotto il proprio bilancio familiare negli ultimi 12 mesi a causa delle preoccupazioni legate al denaro, (contro il 45% degli uomini); circa un terzo delle donne del campione non è potuto andare in vacanza per problemi finanziari negli ultimi mesi.
Il principale rammarico che vive fra le donne italiane, inoltre, è il fatto di non aver previsto un piano di previdenza integrativa privata (25%) o di non essersi fatte adeguatamente consigliare quando sono andate in pensione (21%).
Dal punto di vista generazionale, sono le Millennial a essere molto più preoccupate per le questioni finanziarie rispetto alle Baby-Boomer in tutte le domande del sondaggio con il 71% delle donne Millennial preocupate dai costi legati alla casa (comprare casa, pagare mutuo, l’affitto, ecc.) rispetto al 51% delle Baby-Boomer.