Economia

Pensioni, scattano controlli su quelle all’estero. Cosa fare per non perdere l’assegno

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Stretta dell‘Inps per le pensioni dei residenti all’estero per evitare frodi o truffe. Da oggi scattano i controlli rafforzati sulle pensioni pagate all’estero: entro il gennaio 2023 bisognerà dimostrare l’esistenza in vita, altrimenti la pensione di febbraio sarà pagata solo in contanti. In caso di mancato ritiro da parte del titolare dell’assegno, da marzo la prestazione sarà sospesa. Per l’Istituto delle pensioni, l’accertamento dell’esistenza in vita è una fase importante per aggiornare i propri archivi ed evitare il rischio di erogare pagamenti non dovuti, in caso di morte dei beneficiari.

Le richieste dell’Inps sulle pensioni

La verifica dell’esistenza in vita dei pensionati è stata affidata a Citibank, ovvero l’istituto di credito che gestisce il pagamento delle pensioni all’estero. Secondo quanto comunicato dall’Istituto di previdenza, in una nota del 6 settembre “a partire dal 14 settembre 2022, Citibank NA curerà la spedizione delle richieste di attestazione dell’esistenza in vita nei confronti dei pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania, da restituire alla banca entro il 12 gennaio 2023”. In caso di mancata attestazione, “il pagamento della rata di febbraio 2023, laddove possibile, avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza e, in caso di mancata riscossione personale o produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 febbraio 2023, il pagamento della pensione sarà sospeso a partire dalla rata di marzo 2023“. Il processo prevede dunque l’invio di un modulo da parte di Citibank e i pensionati hanno diverse modalità per rispondere:

  • Via cartacea, con il modulo controfirmato da un rappresentante di un’Ambasciata o Consolato Italiano o un’Autorità locale abilitata ad avallare la sottoscrizione dell’attestazione di esistenza in vita;
  • Tramite il portale web di Citibank;
  • Tramite la riscossione personale della somma presso gli sportelli Western Union.

I pensionati all’estero

Ad oggi l’Inps paga 326 mila pensioni all’estero in 165 paesi per un valore di 1,4 miliardi di euro. Si tratta di prestazioni pensionistiche erogate nel 56% dei casi in Europa. Gli importi mensili più ricchi variano da un lordo di 4.240 euro, tra chi ha scelto di vivere in territorio portoghese, e 3.800 euro per chi in media ha scelto quello tunisino. tra cui le mete più gettonate, per i vantaggi fiscali, come il Portogallo, Spagna e Tunisia.