Economia

Penati (Fondo Atlante): banche venete? “Una horror story”

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ROMA (WSI) – Un fiume in piena il professor Alessandro Penati, presidente della Quaestio sgr che gestisce il Fondo Atlante, nato per aiutare le banche in difficoltà, un fiume in piena che travolge i banchieri italiani considerati poco lungimiranti.

Secondo Penati il fondo Atlante è nato per rispondere ad unemergenza, con 40mila obiettivi, ma senza risorse.

“Credo che con 4 miliardi in più a luglio 2017 avremmo risolto tutte le crisi bancarie e sarebbero meno di quanto il sistema bancario ha pagato per Marche ed Etruria: sto parlando di soldi buttati via (…) Però non ce li abbiamo. D’altra parte Atlante, creato per rispondere a un’emergenza, perché altrimenti Vicenza sarebbe andata in risoluzione, è nato senza risorse ma con 40mila obiettivi: gli sono stati dati obiettivi disparati senza dare le risorse per risolvere nessuno di questi (…) Atlante ha dato aspettative assurde e io non lo volevo, mi piace il low profile (…) a livello personale è stata fonte di grande amarezza e delusione, ma non spiegherò perché”.

Banche venete: “A scavare viene fuori una horror story”

Il numero uno di Quaestio ne ha per tutte, a cominciare dalle due banche venete, Pop Vicenza e Veneto banca.

“La cosa che bisogna dire è che il fondo Atlante è nato e si è comprato le venete in Ipo con numeri che erano da libro dei sogni, ridicoli. Qui c’è una responsabilità mica da ridere (…) in parecchie situazioni scava scava e diventa una horror story. Uno si meraviglia ma non solo per loro, anche per banche come Banca Marche e Mps, che siano state gestite in questo modo (…) Abbiamo due banche che erano praticamente fallite e ancora adesso sono in situazioni disastrose. Adesso presentiamo un piano con cui facciamo le ristrutturazioni, due ‘clean up’ totali, le portiamo in tre anni ad avere dei ratio che saranno i migliori d’Italia, e facciamo una fusione”.

Penati afferma che entro febbraio i contorni del piano saranno noti – “entro febbraio saprete tutto” – sostenendo inoltre che le risorse di Atlante 2 potrebbero essere investite nelle due banche venete.

“Dobbiamo restare azionisti e rimanere al controllo. La ricapitalizzazione precauzionale è intervento temporaneo e di minoranza per permettere di eseguire il piano e dare le garanzie alla Bce“.

L’aumento in Mps: pensato male, gestito peggio

Sul caso del Monte dei paschi di Siena Penati afferma che l’aumento di capitale è stato pensato male e gestito peggio.

“Dovevamo fare la più grande cartolarizzazione in Europa, one shot, e poi un aumento di capitale strutturato per sostenere al meglio l’operazione sui non performing loan (npl, i crediti deteriorati), Invece è stato fatto il contrario: la struttura degli npl è stata via via aggiustata a sostegno dell’aumento di capitale, che è stato pensato male e gestito peggio”.