Società

Pd querela Grillo che si smarca: “Non sono autore del blog”

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

ROMA (WSI) – Il blog da cui è partita tutta l’avventura del Movimento Cinque stelle in realtà non è sotto la diretta responsabilità di Beppe Grillo. Così scrivono nero su bianco i legali del comico genovese nella memoria difensiva presentata nella causa avanzata dal Pd nel marzo dell’anno scorso.

Oggetto della discordia un post apparso sul blog di Grillo in cui si puntava il dito, all’epoca dell’inchiesta Tempra Rossa in Basilicata che portò alle dimissioni dell’allora ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, all’indirizzo di Matteo Renzi e di Maria Elena Boschi.

“La Guidi chiese l’avallo della Boschi che per blindarlo e assicurarsi che tutto andasse come doveva inserì l’emendamento incriminato nel testo del maxiemendamento su cui poi, con il consenso del Bomba, pose la questione di fiducia. Un meccanismo perfetto ai danni dei cittadini. Tutti collusi. Tutti complici. Con le mani sporche di petrolio e denaro. Ora si capisce perché il Pd ed il governo incitano illegalmente all’astensione sul referendum delle trivelle”.

Da qui è partita la denuncia da parte dei diretti interessati ma oggi gli avvocati di Grillo scrivono:

“Beppe Grillo non è responsabile, quindi non è autore, né gestore, né moderatore, né direttore, né provider, né titolare del dominio, del blog né degli account Twitter e Facebook, non ha alcun potere di direzione né di controllo su tutto ciò che viene postato”.

Colui che ha registrato il dominio nel 2001 e che ne è ancora oggi detentore si chiama Emanuele Bottaro finito già negli scorsi anni a processo per questioni relative al sito. Il gestore del blog è la Casaleggio associati. Una vicenda che ha inevitabilmente finito per innescare accuse e polemiche da parte delle altre forze politiche, Pd in testa. Come scrive Francesco Bonifazi, tesoriere del Pd:

“Un noto comico  ha costruito la propria fama soprattutto grazie al suo blog, un bel giorno decide di dire a 400mila iscritti e diversi milioni di elettori del Pd: Tutti collusi. Tutti complici. Con le mani sporche di petrolio e denaro. Ho cercato di tutelare la nostra immagine e ora Grillo dice di non essere responsabile del suo blog. Cioè, scrive insulti e poi finge di non sapere chi è stato? Una sola parola: vergognati, caro Beppe Grillo“.