Il presidente della Commissione Europea ha confermato l’esistenza di un piano per correre in soccorso delle banche italiane più travagliate, piene di crediti inesigibili in portafoglio e tramortite dalla Brexit. Nei giorni scorsi si era parlato di un programma da 40 miliardi di euro che farà ricorso al fondo Salva Stati. Sul tavolo ci sono diverse idee, tra cui la sospensione della procedura di bail-in, l’uso di fondi, garanzie e bond.
Il governo Renzi e le autorità europee promettono di fare tutto per evitare che i correntisti e risparmiatori perdano i loro soldi come avvenuto con il caso delle quattro banche regionali salvate alla fine dell’anno scorso per decreto e anche per impedire che il panico prenda il sopravvento e che si scateni una corsa agli sportelli che costituirebbe il colpo di grazia per il settore.
“Non c’è pericolo per l’Italia per il momento”, dice Juncker che ieri si è rifiutato di parlare inglese in polemica contro l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. “La Commissione farà di tutto per evitare qualsiasi tipo di corsa agli sportelli“.
Gli fa eco il sottosegretario all’Economia Baretta: “Il nodo delle sofferenze era emerso già prima, ma ora servono regole per evitare il rischio di crisi sistemica. Come governo dobbiamo pensare alla tutela del risparmio”.
Tutto pur di evitare panico e crisi sistemica
I circa 200 miliardi di euro di sofferenze lorde iscritte a bilancio ha reso le banche italiane il bersaglio preferito dei ribassisti nelle due sedute successive allo choc referendario britannico. I titoli Unicredit hanno addirittura perso terreno anche martedì, giornata di rimbalzo per tutte le Borse d’Europa.
“Abbiamo discusso della questione banche con Matteo Renzi“, ha detto Juncker al termine della prima giornata di vertice tra i leader Ue. Il presidente ha spiegato di non essere preoccupato per la situazione e di ritenere che in questo momento, appunto, non ci sia pericolo per gli istituti della nostra penisola, specificando però subito dopo che “la Commissione europea farà tutto il possibile” per evitare qualsiasi forma di panico bancario.
“Dobbiamo garantire in Italia e altrove che il sistema bancario, data la situazione di disagio, sia protetto nel miglior modo possibile”, ha chiosato Juncker.
Ieri il premier Renzi aveva assicurato che il governo è “pronto a fare tutto il necessario per garantire la sicurezza dei risparmiatori e dei cittadini”.