Economia

Partite IVA, in arrivo cig e sgravi contributivi. Criteri per accedere

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Buone notizie per tutti i lavoratori autonomi con partite Iva che, complice la crisi economica causata dalla pandemia da COVID, hanno visto una significativa riduzione dei redditi nel 2020.

La Legge di Bilancio 2021, in via di approvazione, stabilisce un’indennità straordinaria fino a 8o0 euro al mese e uno sgravio contributivo parziale di un anno per tutte le partite IVA, che hanno visto il proprio reddito subire un calo di almeno il 50% rispetto ai tre anni precedenti. 

Per avere tutti i dettagli, è necessario comunque attendere l’approvazione della manovra, attesa come di consueto entro il 31 dicembre 2020.

Partite Iva: a chi si rivolge l’Iscro

L’ammortizzatore sociale, definito ISCRO (indennità straordinaria di continuità reddituale operativa ), si rivolge agli iscritti alla Gestione Separata INPS, che si trovino in un momento di particolare difficoltà. L’ISCRO si potrà incassare una volta sola nel triennio di sperimentazione.

Requisiti per accedere :

    • un reddito, nell’anno precedente la domanda, inferiore almeno al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni prima;
    • reddito non superiore a 8.145 euro;
    • regolarità contributiva
    • Partita IVA aperta da almeno 4 anni
    • non essere percettori di reddito di cittadinanza
    • disponibilità a partecipare a percorsi di aggiornamento professionale

A quanto ammonta l’ISCRO

L’assegno dell’ISCRO dovrebbe aggirarsi, a seconda dei casi, tra i 250 e gli 800 euro al mese per un massimo di sei mesi. Nel 2021 ne usufruiranno 41 mila lavoratori autonomi con partita Iva, secondo i calcoli della Ragioneria Generale dello Stato.

Esonero parziale dei contributi previdenziali

Oltre all’ISCRO, un altro emendamento alla legge di bilancio 2021 prevede invece l’esonero parziale dal pagamento dei contributi previdenziali a carico sia degli “autonomi” aderenti alle gestioni previdenziali Inps.

Riguarderebbe, stando alla bozza attualmente in fase di valutazione, i liberi professionisti e gli autonomi con compensi e ricavi fino a 50mila euro lordi e con una diminuzione nel 2020 del fatturato o dei corrispettivi non inferiore al 33% rispetto al 2019.

Al momento l’indennità sarà corrisposta dall’Inps e vale solo per gli autonomi della gestione separata dell’ente di previdenza, ma il ministro Nunzia Catalfo ha già annunciato l’intenzione di estenderlo anche ai professionisti degli ordini.