Economia

Partite IVA: fattura elettronica sarà estesa al regime forfettario

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Anche i titolari di partite IVA in regime fiscale forfettario saranno presto obbligati all’emissione della fattura elettronica. Dopo il disco verde del Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper II),  mancano gli ultimi passaggi formali per consentire all’Italia di continuare ad adottare la fattura elettronica nelle operazioni B2B e e B2C fino al 2024 e di estendere l’obbligo anche ai contribuenti nel regime di flat tax, che sono al momento esclusi.

L’obbligo della fattura elettronica per le partite Iva in flat tax dovrebbe scattare nel 2022 e interesserà circa 1,5 milioni di contribuenti. La stessa misura dovrebbe interessare le associazioni e società sportive dilettantistiche che non abbiano superato 65.000 euro di proventi nell’anno precedenti.

Fattura elettronica e partite Iva: obiettivi

Due gli obiettivi che si propone la misura: da una parte ridurre l’evasione fiscale. Lo strumento ha contribuito al miglioramento degli obblighi Iva per circa 2 miliardi.  Ma le potenzialità non si fermano al gettito recuperabile.

Secondo quanto scrive la Legge per Tutti, “l’intervento sui forfettari consentirebbe, inoltre, all’Agenzia delle Entrate di disporre di informazioni ancora più dettagliate al fine di predisporre registri, liquidazioni e dichiarazioni Iva precompilati per qualsiasi attività economiche obbligata a questi adempimenti, nei quali rientreranno ora i «flat tax». Il Fisco potrà controllare meglio, in questo modo, il rispetto dei requisiti per poter fruire del regime forfettario.

Per andare incontro ai titoli di partita Iva, che si trovano a dover far fronte a questi nuovi obblighi, il Consiglio dell’Unione precisa che “l’Italia ha messo gratuitamente a disposizione diverse soluzioni per la preparazione e il trasferimento delle fatture elettroniche, come un pacchetto di programmi destinati a essere installati su computer e un’applicazione per i dispositivi mobili”.

Torna ad aumentare evasione Irpef degli autonomi

Sul fronte dell’evasione fiscale, l’ultima Relazione sull’economia non osservata e l’evasione fiscale e contributiva, allegata alla Nota di aggiornamento al Def, ha reso noto che nel 2019, primo anno di applicazione della flat tax al 15% per i redditi fino a 65mila euro, il rapporto tra mancati introiti per l’erario e gettito potenziale è salito dal 66,9 al 69,2% dopo la flessione del 2018.

In compenso continua a calare l’evasione Iva: per l’imposta sul valore aggiunto, grazie a split payment e fatturazione elettronica, la cosiddetta propensione al gap cala per la prima volta nelle serie storiche sotto la soglia simbolica del 20%. Anche se si tratta di una magra consolazione visto che, in valori assoluti, all’appello mancano comunque 27 miliardi.