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Oro ha il potenziale per raggiungere 5 mila dollari a fine dicembre

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NEW YORK (WSI) – La battaglia mondiale per l’oro è appena all’inizio. Germania, Francia, Svizzera e Olanda stanno trattatno il rimpatrio dell’oro depositato nei forzieri all’estero, echeggiando l’implosione del Pool dell’oro londinese del 1968.

L’oro sta facendo un ritorno impressionante nel sistema finanziario e la domanda continua a crescere. Dopo la decisione dell’Olanda di rimpatriare 122 tonnellate di oro dalla Fed Usa, in attesa della decisione del referendum svizzero “salvate il nostro oro” e mentre i partiti populisti in Francia iniziano a chiedere il rimpatrio urgente dell’oro, persino la Bce ha annunciato che potrebbe comprare oro nel tentativo di sconfiggere lo spauracchio della deflazione.

Secondo Harvey Organ, grande specialista in materia, l’oro potrebbe salire a 3.000-5.000 dollari l’oncia entro la fine dell’anno. Pare una previsione di impossibile realizzazione nel giro di poco più di un mese.

Ma per lui la manipulazione dei prezzi di oro e argento finirà a dicembre e il prezzo verrà rivalutato, sfociando in una nuova crisi economica annunciata.

Il metallo fisico si sta muovendo sempre più da Ovest verso Est e la bolla dei prezzi delle obbligazioni in oro è destinata ad esplodere.

“Stiamo assistendo a un trasferimento massiccio verso tre paesi principalmente. Cina, Russia e India stanno accumulando il metallo prezioso in grandi somme”, dice l’esperto. “Mosca ne compra 6-10 tonnellate al mese e l’India è a 1000 tonnellate l’anno”.

“Se si calcola che il mondo produce 2.200 tonnellate di oro l’anno senza la Russia, la Cina e l’India, più del 100% dell’ammontare prodotto è comprato dai tre paesi”, spiega Organ nel video.

Le previsioni sembrano fantascientifiche se si considera che l’oro scambia sui $1.195,50 l’oncia, mentre l’argento vale $16,38. Ma non per Organ, che cita fattori macro e la bolla del credito.

Dal 1998 la domanda è salita a 4 mila tonnellate l’anno, ma l’oro prodotto è di 2200-2400 tonnellate massimo. Ciò ha fatto si che “negli ultimi due-tre decenni, tutto l’oro ‘mancante’ è stato prestato”.

“Vi sveglierete la mattina seguente e vedrete che l’oro scambia a 3 mila dollari l’oncia e salirà di 500 dollari al giorno. Succederà presto, prima della fine del 2014. L’oro scarseggia, non ne hanno più”.

Fondato nel 1961 il Pool dell’oro londinese citato sopra raggruppava le principali banche centrali al mondo che, decise a mantenere la parità a 35 dollari l’oncia, effettuarono un intervento coordinato sui mercati, come voleva il sistema del Gold Exchange Standard di Bretton Woods.

Londra e Parigi, per problemi tra loro diversi (una sotto il Generale De Gaulle non voleva più contribuire al sostegno della potenza americana, l’altra doveva fare i conti con la svalutazione della sterlina), abbandonarono però il pool e iniziò così a formarsi un mercato alternativo libero, in cui il prezzo dell’oro fluttuava a seconda dell’offerta e della domanda.

(DaC)