MILANO (WSI) – Sempre più investitori, specie occidentali, chiedono oro la cui domanda a livello mondiale cresce anche nel secondo trimestre, tanto che il risultato registrato nel primo tocca un record. A dirlo un rapporto del consiglio mondiale dell’oro (Cmo) che riunisce sotto la sua sigla i più grandi produttori del metallo a livello globale. Secondo i dati forniti dal Cmo, tra aprile e giugno di quest’anno la domanda mondiale di oro ha raggiunto 1.050 tonnellate, contro 910 tonnellate dello stesso periodo dell’anno precedente. Nel primo semestre di quest’anno in particolare il totale della domanda del metallo giallo è arrivato a 2553 tonnellate, vicino al record registrato nel primo semestre del 2013 ossia.
A questi dati va aggiunto anche che per la prima volta nella storia delle statistiche del Cmo, la componente maggiore nella domanda per il secondo trimestre è rappresentato dagli investimenti. Nel primo semestre dell’anno infatti la domanda d’oro per investimenti ha raggiunto il record di 1.064 tonnellate, circa il 16% in più rispetto al precedente record storico raggiunto nel primo semestre 2009, in piena crisi economica.
Ma perché la quotazione dell’oro è così cresciuta? A spiegarlo lo stesso Cmo che nel suo rapporto scrive così:
“Gli investitori cercano di diversificare il rischio e acquisiscono beni rifugio di fronte a una situazione di instabilità economica e sociale che continua”.
L’instabilità a cui si fa riferimento è quella derivante dalle prossime elezioni presidenziali americane in programma a novembre, a cui si aggiunge l’esito del referendum sulla Brexit del 23 giugno scorso e la situazione di crisi che vive attualmente il settore bancario italiano.