Trump: il Cavaliere a “stelle e strisce”

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 Trump: Il Cavaliere a “stelle & strisce”

 

“Ridurremo le tasse per la classe media rendendo le regole molto più semplici e più giuste per tutti gli americani. Noi vogliamo una riforma fiscale che sia per la crescita, l’occupazione, le famiglie, i lavoratori. Una riforma fiscale che sia pro-America. È ora di occuparci del nostro popolo, di ricostruire la nostra nazione e di lottare per i nostri grandi lavoratori americani” ha detto l’inquilino della Casa Bianca in un comizio nell’Indiana.

Passano gli anni, cambiano i protagonisti ma la musica è la stessa: proporre soluzioni di buon senso, assolutamente condivisibili, è sempre un percorso apprezzato anche a livello planetario.

Come fui personalmente affascinato nel ’94 dalle stesse parole pronunciate dal nostro  sempre verde ex cavaliere, al secolo Silvio Berlusconi, così lo sono adesso.

La musica è la stessa e la primogenitura di questo pensiero – anche se già attuato da un ex presidente USA come Ronald Reagan – possiamo ragionevolmente attribuirla al politico di casa nostra che, nella realtà, oltre che dirlo e sbandierarlo come del resto lo va ripetendo ancora oggi, non lo ha mai fatto e, come dal medesimo dichiarato, per colpa degli alleati di Governo che non lo hanno consentito.

Con Reagan l’operazione funzionò nella misura in cui abbattendo il carico fiscale aumentarono le entrate tributarie per l’Erario americano, perché si ridusse significativamente l’interesse ad evadere da parte del contribuente.

Se ogni Stato, invece di fare il socio occulto al 50% di qualunque impresa come avviene oggi in Italia, si accontentasse di un terzo, significherebbe ridurre l’evasione e assicurare una crescita economica maggiore.

Chi vivrà vedrà!