di Edoardo Proverbio Responsabile area investimenti di Decalia

Trump e i mercati finanziari, l’analisi di Decalia

Le politiche repubblicane de presidente Usa Donald Trump dovrebbero essere in generale a sostegno dell’economia e dei mercati finanziari. Preoccupano però da un lato la guerra commerciale, che potrebbe ostacolare la crescita, e dall’altro l’inflazione, che potrebbe essere alimentata proprio dall’introduzione di dazi, da tagli fiscali e da politiche più severe sull’immigrazione.

Tesla ha già tratto vantaggio dall’elezione di Trump, ma potrebbe continuare la sua corsa, grazie all’insediamento di Elon Musk al nuovo Dipartimento di efficienza governativa (DOGE).

Analogamente, le cryptovalute hanno già sovraperformato negli ultimi due mesi, ma potrebbero ancora correre, perché, nonostante durante il precedente mandato Trump avesse espresso scettiscismo sul tema, durante questa campagna elettorale ha accettato finanziamenti in cryptovalute e si è detto favorevole alla loro diffusione ed all’allentamento delle regole che ne limitano l’utilizzo.

Sicuramente il motto di Trump, “Make America Great Again”, è a favore del tessuto imprenditoriale statunitense, pertanto le piccole e medie imprese hanno ritrovato grande fiducia, come ad inizio 2017, all’inizio del suo primo mandato.

La deregolamentazione che Trump vuole perseguire, inoltre, dovrebbe favorire le banche regionali americane, che sono rappresentate con un peso rilevante nel Russell 2000, indice delle US Mid&Small Cap. Qualora però l’inflazione dovesse tornare a mordere e la Fed fosse costretta a rialzare i tassi di interesse, queste società soffrirebbero per costi più alti di rifinanziamento.

In generale, tutto il settore finanziario americano dovrebbe trarre vantaggio dalle politiche trumpiane, soprattutto dalla deregolamentazione e dalla riduzione delle tasse. Inoltre, il settore è favorito da tassi di interesse più alti rispetto al recente passato. È un settore su cui abbiamo una visione particolarmente positiva, non solo sulle grandi banche come JPM, ma anche sulle società di pagamento come Visa o Mastercard, gli asset manager come Apollo, Blackrock o Blackstone, sulle borse valori come ICE o Nasdaq e sui data provider come Moody’s o S&P Global.

Altro settore interessante è quello delle costruzioni ed infrastrutture, non solo perché un tema importante per Trump, ma anche per le opportunità che derivano sia dalla crescita economica, demografica e tecnologica, sia dalle numerose distruzioni dovute a guerre ed eventi atmosferici straordinari. Caterpillar e General Electric sono sicuramente tra i principali attori, ma potrebbero attrarre investimenti anche player più piccoli.

Infine, il settore della difesa fu favorito già durante il primo mandato, sostenuto da un aumento della spesa militare. Nel contesto odierno, con elevate tensioni geopolitiche, riteniamo che possa continuare a sovraperformare.

Non crediamo particolarmente nel settore dell’energia, nonostante Trump sia a favore delle fonti di energia tradizionale, poiché Trump vorrà aumentare l’estrazione del petrolio negli Usa, aumentando l’offerta e favorendo così un calo del prezzo. In generale, il prezzo delle materie prime dipende da tanti fattori, a prescindere dal presidente degli Stati Uniti: i titoli energetici hanno sovraperformato durante la Presidenza Biden, soprattutto a causa dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, rispetto al primo mandato di Trump.