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Olimpiadi: il boomerang economico

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Londra – Altro che ciclismo o nuoto. La Gran Bretagna rischia di vincere l’oro olimpico in un altro sport: il boomerang. Proprio così, perché le Olimpiadi, concepite e realizzate con grande slancio dagli inglesi per dare lustro alla Gran Bretagna, rischiano di provocare l’effetto contrario in termini economici.

Gli imprenditori più importanti del mondo giunti nella City per seguire i Giochi – riferisce il Financial Times – si sono presentati, più che con complimenti e convenevoli, con tante domande difficili sulla gestione da parte del governo dell’economia stagnante del Paese e della sua vulnerabilità rispetto alla crisi dell’euro.

Mentre David Cameron sta cercando di utilizzare i Giochi come una vetrina per promuovere il commercio e gli investimenti nel Regno Unito, i dirigenti degli Stati Uniti e Asia – di cui molti di loro sono grandi investitori in Gran Bretagna – esprimono preoccupazione sullo stato dell’economia inglese.

Inutile cercare di influenzare gli operatori economici con la gioviale e festosa atmosfera olimpica. perché loro sono concentratissimi su altro, e sono anche parecchio determinati ad andare fino in fondo ai propri quesiti.

Il capo di una multinazionale asiatica è stato chiaro: “Vogliamo sapere cosa sta succedendo per l’economia e quali sono le prospettive per noi”. Mentre un industriale statunitense ha chiesto al governo senza mezzi termini di cambiare rotta dopo la divulgazione delle cifre ufficiali la scorsa settimana, che hanno mostrato che l’economia britannica si è ridotta dello 0,7 per centro fra aprile e giugno.

Altro caso che ha destato scalpore fra gli imprenditori giunti nella City, sono state le dimissioni forzate di Bob Diamond, ex amministratore delegato di Barclays. Tanto che c’è stato chi ha chiesto: “Cosa sta succedendo a Londra? State uccidendo i vostri banchieri”. E la fama delle banche inglesi all’estero peggiora scandalo dopo scandalo.

Insomma, non proprio una situazione rosea per il governo di Cameron, anche se fonti governative dicono che i colloqui e gli affari vanno a gonfie vele.
La verità sembra essere un’altra, viste le pressioni crescenti che David Cameron si sta ritrovando ad affrontare durante questi Giochi olimpici.

E qui lo sport non c’entra proprio niente. Perché se è vero che le Olimpiadi nell’antichità fermavano le guerre, il perenne conflitto dell’economia sembra essere veramente inarginabile.

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