Economia

Ocse: “stagnazione secolare”. Taglia stime Pil globale e Italia

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ROMA (WSI) – L’Ocse ha rivisto al rialzo le stime sul Pil italiano, relative al 2015, a +0,7%, 0,1 punti in piĂą rispetto a quanto atteso in precedenza. E’ quanto risulta dall’aggiornamento, con cui sono state riviste anche le attese relative alla crescita globale, ridotte sia per l’anno in corso che per il prossimo. Proprio per l’incertezza della congiuntura globale, e in particolare per il rallentamento delle economie dei paesi emergenti – Cina in primis – l’Ocse ha tagliato le stime sulla crescita dell’Italia relative al 2016, a +1,3%, -0,2 rispetto all’outlook precedente.

Sulla crescita globale, le attese sono state tagliate dal +3,1% precedente al +3% nel 2015, mentre quelle per il 2016 da +3,8% a +3,6%.

L’ente parigino ha parlato espressamente di un periodo di stagnazione secolare che sta zavorrando le prospettive di crescita economica globale e ha sottolineato che le recenti turbolenze sui mercati hanno messo in evidenza la fragilitĂ  di diversi paesi emergenti. La ripresa globale, ha precisato, è sostenuta da alcune grandi economie, inclusil Regno Unito, gli Stati Uniti e la Germania.[ARTICLEIMAGE]Detto questo, l’outlook per i prossimi due anni sarĂ  caratterizzato da “punti interrogativi e incertezze”, dal momento che le prospettive per il Giappone e il ritmo disomogeneo della creascita all’interno dell’Eurozona presentano un quadro confuso e contrastato. “La ripresa Usa rimane solida, ma ci sono alcuni dubbi sugli sviluppi in altre economie, tra quelle piĂą importanti. La crescita dell’Eurozona sta migliorando, ma non come si potrebbe prevedere”. In piĂą, i dati giapponesi “sollevano interrogativi sulla soliditĂ  della ripresa, nel paese. Le dinamiche di crescita della Cina sono difficili da valutare, causa i segnali contrastati che giungono da diversi indicatori.

Riguardo alla Fed, l’Ocse ha auspicato che venga intrapresa la strada per tassi di interesse piĂą elevati, ma ha anche chiesto alla banca centrale americana di segnalare ai mercati che il ritmo dei rialzi dei assi sarĂ  lento, in modo tale da permettere a quei paesi che si sono pesantemente indebitati in dollari di prepararsi al balzo dei costi.[ARTICLEIMAGE]La questione, insomma, è che “aumentano i dubbi sia sulla crescita di medio termine dell’economia potenziale dei paesi avanzati che in quella delle economie dei paesi emergenti”. Tra i paesi piĂą colpiti da rallentamento della Cina e che risentono anche dell’effetto di un rialzo tassi in Usa, si mette in evidenza il Brasile che, secondo l’Ocse, assisterĂ  a un peggioramento della recessione quest’anno, per rimanere poi in recessione anche il prossimo anno. Maxi downgrade per il Brasile, con l’Ocse che ha tagliato di 1,8 punti percentuali le stime per il 2016 e di 2 punti percentuali quest’anno. Per il Brasile, si prevede così un tonfo del Pil -2,8% per quest’anno e -0,7% per il 2016.

Crescita UK attesa +2,4% quest’anno e +2,3% l’anno prossimo.

Per l’area euro l’Ocse ha rivisto al rialzo di 0,1 punti le stime sul Pil del 2015, a +1,6%, mentre l’outlook per il 2016 è stato ridotto di 0,2 punti a +1,9%.

Sulla Germania confermato a +1,6% outlook 2015 ma tagliato in modo notevole (di ben -0,4 punti) quello per il 2016, che prevede ora una crescita a +2%. Crescita Francia 2015 attesa +1% e +1,4% nel 2016.

Sugli Usa, notevole revisione al rialzo di 0,4 punti in piĂą a +2,4%, mentre le attese per il prossimo anno sono state abbassate di 0,2 punti a +2,6%.

La Cina dovrebbe crescere +6,7% nel 2015 e +6,5% nel 2016. Meglio della Cina farĂ  l’India, +7,2% nel 2015 e +7,3% nel 2016.[ARTICLEIMAGE]
Di fatto, sulla Cina ci sono state revisioni al ribasso, di 0,1 punti quest’anno e 0,2 punti il prossimo, ma i valori sono al di sotto del 7%, stima ufficiale del governo di Pechino. Sull’India, per entrambi gli anni il taglio delle attese è stato di -0,1 punti.

Pil Giappone atteso +0,6% nel 2015 e +1,2% nel 2016.

Diffuso anche il report di Eurostat, che ha tagliato i dati sull’inflazione dell’area euro di agosto, a una crescita di appena +0,1%, contro +0,2% della stima formulata in precedenza e +0,2% anche di luglio.(Lna)