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Nuovi massimi storici per l’S&P 500 ma con il Ftse Star l’Italia non è da meno

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di Michele Fanigliulo

L’indice S&P 500 ha archiviato la seduta di venerdì 12 luglio segnando il nuovo massimo storico e, soprattutto, superando la soglia psicologica importante dei 3.000 punti. L’indice USA infatti ha raggiunto la settimana scorsa i 3.013 punti.

Un segnale positivo importante e in buona parte alimentato dalle politiche accomodanti della Federal Reserve. Le parole di Powell all’audizione al Congresso americano infatti fanno propendere la bilancia verso una sforbiciata dei tassi. E il mercato ha, come abbiamo detto, apprezzato.

Non mancano però gli spunti per gli operatori a partire dalle trimestrali USA che cominciano proprio questa settimana con nomi importanti quali Citigroup, JPMorgan Chase, Goldman Sachs, Netflix e IBM per citarne alcuni. Ma la resa dei conti però sarà a fine mese quando si svolgerà il meeting della FED. Una data chiave che dovrebbe avere risvolti piuttosto importanti nel breve e medio periodo e che potrebbe determinare l’andamento dei mercati azionari nella seconda parte del 2019.

Interessante notare che, anche da un punto di vista tecnico, l’S&P 500, con una chiusura del mese di luglio al di sopra dei 3.000 punti, darebbe un segnale positivo importante. Di fatto annullerebbe il segnale ribassista presente sul grafico a candele mensili di aprile e maggio, che non è stato negato a giugno. Un pattern candlestick pericoloso poiché potrebbe generare inversione.
Al contrario invece, la chiusura mensile sopra i 3.000 punti, darebbe un segnale positivo in termini di sentiment del mercato. Per chi volesse approfondire questo tema, suggeriamo l’intervista, in esclusiva sul numero di luglio e agosto del Wall Street Italia, ad uno dei massimi esperti italiani di candele giapponesi, Roberto Camerlingo.

E l’Italia? Come sempre il listino principale italiano, il Ftse Mib, è al traino degli indici americani. Il paniere è alle prese con la resistenza dei 22.000 punti che ha superato senza convinzione. Il quadro grafico rimane comunque positivo.

Mentre l’indice tricolore si è sempre dimostrato, soprattutto nel lungo periodo, più debole dell’S&P 500, c’è un indice italiano, il Ftse Star, che non teme il confronto. Anzi, l’indice delle eccellenze del Bel Paese, si dimostra nel medio e lungo periodo essere un avversario temibile anche per l’S&P 500 che ha messo a KO, come si vede dal grafico sotto (Ftse Star in rosso, S&P 500 in arancione).

 

La performance dei principali indici azionari negli ultimi 5 anni

 

 

Sul numero di luglio e agosto di Wall Street Italia (leggi il sommario), ora in edicola, trovate l’articolo dedicato allo STAR, con il confronto con i principali indici azionari internazionali e le ragioni del successo di questo indice.