Mercati

Non solo fondi: perdite milionarie per trader che sfidavano volatilità

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Non solo colossi del calibro di Credit Suisse. L’esplosione di volatilità degli ultimi giorni, che ha portato al crollo del 90% e successiva chiusura del fondo comune “XIV Exchange Traded Note” (strumento utilizzato da molti per speculare al ribasso sulla volatilità, ha mandato in fumo milioni di dollari nelle mani di più piccoli investitori.

Tra questi, esemplare la storia Lilkanna, pseudonimo usato da un trader americano, che sul blog Reddit scrive:

“Ho perso 4 milioni di dollari, tre anni di lavoro e il denaro di altre persone” ha riportato, specificando che “1,5 milioni erano capitali che ho raccolto da investitori che hanno creduto in me”. “La quantità di denaro che stavo facendo era ridicola”, ha aggiunto. “Avevo intenzione di comprare un appartamento e una macchina o portare i miei genitori in vacanza, ma ora è tutto finito.”

Alla base del crollo, il balzo repentino dell’indice della paura VIX, indice che calola la volatilità dei mercati, che dopo aver testato valori minimi record nel corso del 2017, ha più che triplicato il suo valore dalla scorsa settimana.

Ieri a questo proposito, Credit Suisse ha annunciato la chiusura del fondo che rispecchia l’andamento della volatilità ma al contrario. La banca svizzera ha detto che terminerà il fondo (ticker XIV) il 21 febbraio e che gli investitori otterranno in cambio l’equivalente in denaro dell’ultimo valore di chiusura.

La mossa ha polverizzato in un istante 1,5 miliardi di dollari. Stando agli ultimi dati resi noti, Credit Suisse deteneva 4,79 milioni di unità, per un valore superiore ai 550 milioni di dollari, in corrispondenza di un valore del fondo che alla fine della sessione di lunedì era pari a 115,55 dollari.