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Nomura: prossimo sell off rischia di essere “in stile Lehman”

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L’ondata di vendite che si è abbattuta lunedì scorso sui mercati potrebbe essere solo l’assaggio di un nuovo sell off, che rischia di essere decisamente più forte tanto da ricordare il tonfo registrato in concomitanza al fallimento di Lehman Brothers nel settembre del 2008, simbolo della peggiore crisi finanziaria dalla Grande Depressione degli anni ’30 del secolo scorso.

L’allarme arriva dall’ufficio studi di Nomura e si basa su una apparente fuga dall’azionario in atto degli hedge fund e sulle attese che ulteriori fughe possano scattare congiuntamente a un balzo della volatilità. Va tuttavia detto che le previsioni delle banca nipponica sono decisamente  più catastrofiche rispetto al consensus, che nel peggiore dei casi prevede una correzione del mercato azionario del 10%.

“A questo punto pensiamo che sarebbe sbagliato escludere la possibilità  che uno shock in stile Lehman sia un rischio minore”, ha scritto in una nota ai clienti lo strategist di Nomura, Masanari Takada. Secondo l’esperto l’andamento dell’umore nell’azionario – calcolato tenendo conto di una serie di dati – “è arrivato al punto da sembrare sempre di più come quello alla vigilia del collasso del 2008 di Lehman Brothers che segnò l’inizio della crisi finanziaria globale”.

Quando il periodo stimato per il prossimo sell-off? Secondo Jim Wyckoff, analista tecnico senior di Kitco, “I mesi di borsa storicamente turbolenti  sono settembre e ottobre”. Quindi, dietro l’angolo. In questo scenario “meglio puntare su oro e argento, beni rifugio per eccellenza ”, suggerisce Wyckoff.

Sui rischi che l’escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina sta potenzialmente creando sui mercati, ieri Larry Summers, ex segretario al Tesoro durante la presindenza di Bill Clinton e un consulente economico dell’ex presidente Barack Obama, ha scritto in un tweet: “stiamo attraversando il momento finanziario più pericoloso dopo la crisi finanziaria del 2009”, aggiungendo che “I mercati stanno ora suggerendo il più alto rischio di recessione dal 2011”.