Valutario: euro visto salire a 1,18 entro l’anno prossimo
Alla fine i fondamentali economici e monetari hanno prevalso e “il dollaro si è imbacato in un ridimensionamento che si protrarrà per più trimestri, correggendo il precedente eccesso di rialzo”. A dichiararlo sono gli analisti di UniCredit con un commento ai marcati movimenti sui cambi valutari innescati ieri dai segnali di moderazione lanciati dalla Federal Reserve. Se alcuni mesi fa qualcuno prevedeva un rally del biglietto verde, fino a tornare alla parità con l’euro, ora la direzione è tutt’altra e secondo UniCredit la valuta condivisa si attesterà a 1,12 dollari per fine 2016 e continuerà a salire, fino a 1,18 per la fine del prossimo anno.
“Vediamo chiaramente rischi di un apprezzamento più netto”, rileva Vasileios Gkionakis, direttore della strategia sui cambi valutari. “La Federal Reserve sta riparando verso una linea più morbida di quella già accomodante attesa dai mercati. Ed è decisivo visto che il dollaro non avrebbe potuto sostenere i precedenti guadagnai anche con un percorso di normalizzazione dei tassi”.
L’analista rivendica di aver evidenziato da tempo l’eccessivo rialzo della valuta americana. “Inizialmente avevamo pronosticato un processo di moderazione più graduale, ma la morbidezza della Fed e il ridimensionamento degli interventi sui cambi di altre banche centrali – conclude – suggeriscono ora la possibilità di una correzione più repentina”.
Oggi l’euro ha superato la soglia di 1,13 dollari, avvicinandosi ai massimi di 5 mesi malgrado il potenziamento delle manovre espansive straordinarie e il taglio di tutti e tre i tassi principali decisi dalla Bce.
Breaking news
L’oro ha raggiunto un nuovo record storico a marzo, chiudendo a 2.254,80 dollari l’oncia, con un incremento complessivo del 9% nel mese, il maggiore dal luglio 2020. Questo aumento è stato influenzato dalle previsioni di taglio dei tassi della Federal Reserve.
Il colosso delle telecomunicazioni cinese Huawei ha annunciato un notevole aumento dell’utile netto e del fatturato nel 2023, superando le previsioni e raddoppiando i guadagni rispetto all’anno precedente.
Il termine ultimo per la presentazione delle liste di candidatura per il rinnovo del cda di Tim vede emergere figure di spicco e piani strategici innovativi. Tra i nominati, Umberto Paolucci e Stefano Siragusa, con il fondo Merlyn Partners che propone un riorientamento aziendale verso tecnologie avanzate.
Gli esperti di S&P hanno pubblicato un rapporto sull’outlook globale, prevedendo che le principali banche centrali manterranno tassi d’interesse più alti per un periodo esteso. Prevedono iniziative di taglio dei tassi a metà del 2024, con una crescita globale stimata al 3,2% per il prossimo anno.