Ministro dell’economia russo in manette per maxi tangente
NEW YORK (WSI) – Il ministro dello Sviluppo economico russo, Alexey Ulyukayev, è stato arrestato oggi con l’accusa di aver preso una tangente da 2 milioni di dollari in cambio del sostegno del suo dicastero a un accordo di una importante compagnia petrolifera.
Secondo rivelazioni stampa, i servizi segreti russi (Fsb) lo avrebbero colto in flagranza di reato mentre accettava una tangente che avrebbe dato il via libera all’acquisizione della compagnia petrolifera Bashneft da parte di un’altra società, la Rosnet, colosso del greggio controllato dal Cremlino.
L’affare, concluso nel mese di ottobre, è costato 330 miliardi di rubli (circa 5 miliardi di euro).
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Un cambiamento significativo nel regolamento di una nota azienda milanese permetterà ai soci di rieleggere il presidente in carica da anni. Alessandro Melzi d’Eril illustra le modifiche apportate allo statuto, che rimuovono il requisito di indipendenza precedentemente necessario.
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) sollecita la Svizzera a intensificare la regolamentazione del suo settore finanziario, in risposta alle sfide emerse dalla crisi di Credit Suisse e l’acquisizione da parte di UBS. Il FMI enfatizza l’importanza di potenziare l’autorità di vigilanza per una gestione efficace delle banche di rilievo sistemico.
Le borse cinesi chiudono positivamente, trainate soprattutto dal comparto tecnologico. L’indice Hang Seng e l’Hang Seng Tech registrano significativi guadagni, con particolare attenzione ai titoli di Meituan e JD.com. Il presidente Xi rassicura gli amministratori delegati americani sull’economia cinese.