Fuga di capitali record dalla Cina in gennaio
Per un sistema di capitali chiuso come quello della Cina, la vendita di riserve valutarie è una conseguenza (e funzione) diretta dei flussi di capitale in uscita. Secondo Goldman Sachs, gennaio è ben impostato per diventare il secondo mese di sempre con più interventi sullo yuan da parte di banca centrale e banche (e quindi capitali in fuga dalla Cina) dopo agosto dell’anno scorso, un mese che ha conosciuto il suo Black Monday.
Significa che anche che la fuga di capitali è la seconda maggiore dopo agosto dell’anno scorso. Finora si registrano 185 miliardi di dollari di interventi per regolare le transazioni nel valutario, che hanno riguardato in maniera predominante il mercato onshore dello yuan. Di questi $143 miliardi sono infatti da attestare al fronte nazionale e $42 miliardi invece al mercato offshore. A dicembre 97 miliardi di dollari di capitali in uscita avevano coinciso con un calo della stessa portata delle riserve valutarie ufficiali.
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